Etiopia: precipita aereo con 157 persone a bordo

Roma – Un Boeing 737 della Ethiopian Airlines con 157 persone a bordo si e’ schiantato sei minuti dopo il decollo da Addis Abeba e non ci sono superstiti. Fra le vittime, di 33 nazionalita’ diverse, ci sono anche otto italiani. L’incidente e’ avvenuto questa mattina alle 8,44 locali: l’aereo era decollato alle 8,38 dall’aeroporto di Bole diretto a Nairobi, in Kenya, ed e’ precipitato 62 chilometri a sud-ovest dalla capitale etiopica, vicino alla citta’ di Bishoftu. Ancora nessuna indicazione sulla causa dello schianto, ma il pilota avrebbe chiesto il permesso per tornare indietro. Dopo il decollo il velivolo aveva “una velocita’ verticale instabile”, ha riferito il sito Flightradar24. Si tratta della velocita’ ascensionale dell’aereo che indica quanta quota si guadagna fase di cabrata. A bordo del Boeing 737-800 MAX c’erano otto membri dell’equipaggio e 149 passeggeri. Tra di loro 32 keniani e 17 etiopi, otto cinesi, sette britannici, un belga e, come detto, otto italiani. Diversi di loro erano di una Ong del bergamasco. Per domani a Nairobi e’ in programma la quarta assemblea Onu sull’ambiente ed e’ possibile che sul volo fossero presenti delegati di molti Paesi stranieri. Il premier etiopico, Abiy Ahmed, ha inviato “le piu’ profonde condoglianze a quanti hanno perso perso propri cari” sul volo ET 302. L’amministratore delegato della Ethiopian, si e’ recato sul posto e una foto pubblicata su Twitter lo ritrae tra i rottami del velivolo.
L’aereo era nuovissimo operativo da appena quattro mesi. Uno stesso modello Boeing 737-800 MAX della Lion Air era precipitato in mare cinque mesi fa con 190 persone a bordo al largo delle coste indonesiane.
La Ethiopian Airlines, di proprieta’ statale, e’ fra le maggiori compagnie aeree dell’Africa con una decina di milioni di passeggeri all’anno e 80 destinazioni internazionali servite. Il suo ultimo incidente di rilievo risaliva al gennaio 2010 quando un aereo era precipitato nel Mediterraneo poco dopo il decollo da Beirut, uccidendo le 90 persone a bordo. L’incidente piu’ grave risale al novembre 1996 quando durante un dirottamento su un volo tra Addis Abeba e Nairobi i motori del velivolo si arrestarono perche’ si era esaurito il carburante e nell’atterraggio d’emergenza in mare il velivolo urto’ la barriera corallina dell’Oceano Indiano. Morirono 123 delle 175 persone a bordo. Nel settembre 1988 un Boeing 737 in decollo da Bahir Dar urto’ uno stormo di volatili: un reattore fini’ subito fuori uso e il secondo si spense durante la fase di atterraggio d’emergenza: morirono 31 dei 105 passeggeri.

Etiopia: ci sarebbero 8 italiani in lista, alcuni legati a Ong
Ci sarebbero otto italiani nella lista dei passeggeri che erano a bordo dell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba. A quanto si apprende da fonti qualificate, alcuni di loro erano legati a Ong ed erano diretti a Nairobi per la quarta sessione dell’assemblea dell’Onu sull’ambiente (Unea-4) che si dovrebbe aprire domani.

Etiopia: ministro Kenya conferma, 8 italiani a bordo aereo caduto
Il ministro dei Trasporti del Kenya, James Macharia, ha confermato la presenza di 8 italiani a bordo dell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba. Sono in tutto 35 le nazionalita’ dei passeggeri a bordo del volo, diretto a Nairobi pe la quarta sessione dell’Assemblea Onu sull’Ambiente che s dovrebbe aprire domani.

Etiopia: tra 8 italiani a bordo almeno 3 bergamaschi
Tra gli 8 italiani a bordo del volo precipitato in Etiopia vi sono almeno tre bergamaschi. Lo riferisce Bergamonews.it.

Etiopia: su lista passeggeri assessore Sicilia Sebastiano Tusa
Nella lista dei passeggeri a bordo dell’aereo precipitato in Etiopia vi sarebbe il nome dell’assessore regionale ai Beni culturali della Regione Sicilia, Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale. “Il presidente della Regione, Nello Musumeci – si legge in una nota – e’ in contatto da stamane con l’Unita’ di crisi del ministero degli Esteri”.
Tusa – archeologo molto noto anche all’estero, e’ stato anche Sovrintendente del Mare della Regione – era diretto in Kenia, per un progetto dell’Unesco.
Il padre di Sebastiano, Vincenzo, morto nel 2009, e’ stato a sua volta archeologo, soprintendente alle Antichita’ della Sicilia occidentale dagli anni ’60 fino a meta’ degli anni ’80 e considerato il “padre” del sito archeologico di Selinunte.
Sebastiano Tusa era anche docente di Paletnologia all’Universita’ Suor Orsola Benincasa di Napol e ha curato diversi “scavi” e ritrovamenti, a Pantelleria e a Mozia.
Ha fatto parte anche dell’ufficio Unesco di Venezia e si e’ occupato della realizzazione dei siti archeologici in Albania.
Nel 2018 era stato chiamato a ricoprire l’incarico di assessore regionale ai Beni culturali, al posto del critico d’arte Vittorio Sgarbi.

 

Etiopia: a bordo aereo precipitato anche coppia italiana di Arezzo
Ci sarebbe anche una coppia di Arezzo, secondo il sito locale de La Nazione, sulla lista dei passeggeri che viaggiavano sul volo dell’Ethiopian Airlines caduto oggi nei pressi di Addis Abeba. Le loro generalita’ non sono ancora note. Sull’areo c’erano 157 persone di cui 8 di nazionalita’ italiana.

 

Etiopia: Conte, giorno di dolore. Vicini a famigliari vittime
“Oggi e’ un giorno di dolore. Nell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba vi erano anche nostri connazionali. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri”. Lo scrive il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, su Twitter.

Etiopia: Bonisoli,cordoglio per vittime;tra loro anche archeologo Tusa
“Esprimo il piu’ sincero cordoglio e profonda vicinanza ai familiari delle vittime del terribile incidente aereo che si e’ verificato questa mattina ad Addis Abeba, dove un Boeing 737 della compagnia Ethiopian Airlines si e’ schiantato, dopo il decollo, con 157 persone a bordo. Mi unisco al dolore di amici, parenti e congiunti dei nostri otto connazionali deceduti nell’impatto. Rivolgo a loro le mie piu’ sentite condoglianze”. Lo ha scritto il ministro dei beni e delle attivita’ culturali, Alberto Bonisoli, in un post su Facebook. Bonisoli ha aggiunto: “Con profondo rammarico apprendo che fra le vittime italiane c’e’ anche l’archeologo Sebastiano Tusa, attuale assessore regionale ai Beni culturali in Sicilia e gia’ soprintendente del Mare della Regione. Era diretto, secondo quanto si apprende, in Kenia per partecipare a una conferenza di archeologia subacquea dell’Unesco. Da rappresentante del Governo italiano e ministro per i Beni e le attivita’ culturali mi unisco al dolore della famiglia e del Governo regionale per questa immane tragedia”.

 

Etiopia: Farnesina conferma, 8 italiani a bordo
La Farnesina conferma la presenza di 8 cittadini italiani a bordo del volo Ethiopian Airlines ET302 diretto a Nairobi. Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri. “L’Unita’ di Crisi, attivata fin dai primi momenti, rimane in stretto contatto con le famiglie per continuare a prestare loro ogni possibile assistenza”, aggiunge la nota.

Etiopia: fra vittime italiani 3 volontari di Africa Tremila onlus
Appartenevano alla onlus Africa Tremila, associazione di Bergamo, tre delle 157 vittime a bordo del Boeing 737 precipitato tra Addis Abeba e Nairobi. Uno di loro e’ Matteo Ravasio, commercialista e tesoriere di Bergamo. Le altre vittime legate alla onlus lombarda sono il presidente Carlo Spini e la moglie Gabriella Vigiani che risiedono ad Arezzo.

 

Etiopia: presidente Regione Sicilia, Tusa morto nello schianto
L’assessore regionale ai beni culturali della Regione sicilia, Sebastiano Tusa, “era sull’aereo precipitato in Etiopia”. Lo conferma in una nota il oresidente dell regione, Nello Musumeci. “Sono distrutto – aggiunge – E’ una tragedia terribile, alla quale non riesco ancora a credere: rimango ammutolito. Perdo un amico, un lavoratore instancabile, un assessore di grande capacita’ ed equilibrio, che stava andando in Kenya per lavoro. Un uomo onesto e perbene, che amava la Sicilia come pochi. Un indimenticabile protagonista delle migliori politiche culturali dell’Isola”.