Sanità: Calabria, nessuna novità per graduatoria autisti 118

Cosenza  –”La storia infinita degli autisti del 118 idonei ed in attesa di chiamata affronta un altro capitolo: l’omertà”. Lo scrive oggi Francesco Spadafora, portavoce degli autisti della “graduatoria 118”, vincitori di concorso ma mai chiamati in servizio, nonostante la carenza registrata nel comparto. “Che questa graduatoria fosse mal vista, ignorata e rifiutata da tutte le Asp della Calabria è stato ben chiaro fin da subito, – scrive Spadafora – tutto perché i ricorrenti idonei non appartengono agli amici degli amici”. “Partiamo dall’Asp di Vibo Valentia, che solo dopo un ricorso perso al Tar ha deciso di attingere dalla graduatoria; passiamo dall’Asp di Reggio Calabria, che dopo aver inviato a 9 ricorrenti in graduatoria i telegrammi della disponibilità a prendere servizio ha fatto retromarcia dicendo che i telegrammi li aveva inviati la direzione generale e non l’ufficio personale, bandendo inoltre, dopo l’invio dei telegrammi, una mobilità intra ed extra regionale (ad oggi il personale richiesto da dicembre 2018 è pari ad unità zero!); – scrive ancora Spadafora – arriviamo a Cosenza, che, con una carenza appurata sul territorio di circa 27 unità, persevera nel non voler attingere, o se lo fa è giusto con una scarna richiesta di 8 posti, in modo che i privati che lavorano su Lungro e Cariati vengano remunerati profumatamente a circa 600 euro al giorno, mentre le ambulanze del 118 marciscono in giro”. Francesco Spadafora descrive anche la situazione a Crotone, dove “è stata decretata l’apertura di una nuova postazione del 118 ad Isola Capo Rizzuto, circa due anni fa, ma ancora ad oggi non c’è nessuna certezza”, e a Catanzaro, dove “vige la regola del silenzio, nonostante una carenza sul territorio di circa dieci unità”. Francesco Spadafora ha più volte illustrato la situazione al Commissario della sanità calabrese, il generale Cotticelli. “Il resoconto delle unità mancanti sul territorio calabro supera il numero degli idonei in graduatoria, ma non si capisce perché le Asp ignorano tutto e tutti, nonostante l’obbligo del Generale Cotticelli. Le illazioni e le ipotesi – dice Spadafora – si perdono: omertà legata al circolo amici degli amici? Ritorsione nei nostri confronti perché abbiamo osato denunciare tutti i collusi e portare alla luce questo calderone di letame?”. E annuncia una lotta serrata per l’affermazione dei diritti dei vincitori del concorso.