Cosenza – Due persone sono state arrestate dalla Polizia di Stato a conclusione di indagini svolte dalle squadre mobili di Cosenza e Catanzaro e dal Servizio Centrale Operativo e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, sotto la guida del procuratore capo Nicola Gratteri. Sono accusate di omicidio aggravato dal metodo e dall’agevolazione dell’associazione mafiosa, oltre che di porto illegale di armi.
L’indagine, suffragata dal contributo delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, avrebbe permesso di ricostruire le dinamiche, maturate in seno al clan mafioso Lanzino-Patitucci, che portarono all’omicidio di Giuseppe Ruffolo, ucciso nel novembre del 2011 a colpi d’arma da fuoco.
Le persone arrestate sono Roberto Porcaro, 35 anni, di Cosenza, e Massimiliano D’Elia, 33 anni, di Carolei (Cosenza). Porcaro sarebbe stato il mandante del delitto e D’Elia l’esecutore. IL 22 settembre 2011 (e non nel novembre come comunicato in precedenza dalla questura) un killer affiancò la vittima, che si trovava sulla sua auto in via degli Stadi, a Cosenza, e sparò diversi colpi d’arma da fuoco che uccisero l’uomo.
Secondo quanto emerso dalle indagini, Porcaro, indicato come elemento di spicco della cosca Lanzino-Patitucci, avrebbe ordinato l’omicidio perché la vittima esercitava l’attività usuraria senza l’assenso della cosca e senza versare il contributo richiesto alla “bacinella” del clan.
“Sono state indagini laboriose che si sono sviluppate già dal momento del fatto di sangue e che sono state portate avanti da un gruppo investigativo misto, composto dalle squadre mobili di Cosenza e Catanzaro e dal Servizio centrale operativo, sotto la direzione della Dda” ha detto Fabio Catalano, capo della squadra mobile della Questura di Cosenza, nel corso della conferenza stampa seguita agli arresti. “Le indagini si sono avvalse delle risultanze di attività tecniche e anche delle testimonianze di collaboratori di giustizia”.
“E’ l’occasione per dimostrare il lavoro importantissimo che sta facendo la polizia a Cosenza – ha detto il Questore, Giovanna Petrocca – e quindi siamo soddisfatti dei risultati”.