Maturità: 53% studenti preoccupato colloquio orale senza tesina

Roma – L’appuntamento di giugno con le prove dell’esame di maturità si avvicina e gli studenti non mancano di mostrare le proprie perplessità sulle tante novità di quest’anno. La preoccupazione maggiore riguarda l’orale, per molti considerato un vero e proprio salto nel buio dopo l’eliminazione della tesina: più di 1 su 2 dichiara di non sapere come si svolgerà. A verificarlo il sito Skuola.net che, a una manciata di giorni dal via della maturità 2019, ha intervistato 4.500 studenti che si dovranno cimentare con la ‘prima’ dell’esame riformato. Sul fronte colloquio orale, le buste tra cui i candidati devono sorteggiare lo spunto da cui partirà l’interrogazione sono uno degli aspetti di cui si discute maggiormente in queste settimane. Il ministero ha diffuso solo le istruzioni per le commissioni, senza allestire delle simulazioni ufficiali rivolte agli studenti. Ma la cosa peggiore è che parecchie scuole non hanno colmato il vuoto: più di 1 studente 2 – il 53% – dice di non aver avuto la possibilità di fare le prove generali d’orale. A cui si aggiunge il 33% che ha fatto un solo test. È andata meglio al 14%, che ha simulato più volte le domande a sorpresa. Un maturando su 4 – sempre secondo l’indagine di Skuola.net – non ha ricevuto alcuna indicazione pratica da docenti e tutor e quasi la metà (49%) ha avuto giusto qualche consiglio generico, solamente il 28% è stato aiutato concretamente. I maturandi poco sanno anche sulla possibilità o meno di domande che riguardano la Cittadinanza e la Costituzione. Uno su 4 non ha mai trattato l’argomento in classe, il 50% ne ha sentito parlare sporadicamente, un altro quarto ha invece approfondito a dovere la materia.

Dopo l’orale, a creare ansia negli studenti è la seconda prova scritta, da quest’anno con la doppia materia. Su questo le scuole – stando ai dati della ricerca di Skuola.net – sembrano aver fatto molta attenzione: il 71% degli studenti dice di aver svolto in classe entrambe le simulazioni proposte dal Miur tra febbraio e aprile, il 29% una delle due, nessuno è rimasto a digiuno. Non solo: al 52% dei ragazzi sono state somministrate simulazioni supplementari, elaborate dai propri insegnanti (al 27% una sola, al 25% più di una). Molta meno ansia per la prima prova. Anche il tema d’italiano cambia, ma questo non sembra un grande problema all’interno degli istituti. Per questo, il 68% dei maturandi dice di essersi cimentato con una sola simulazione nazionale, giusto per vedere cosa trattasse; solo il 29% le ha svolte entrambe; il 3% dice addirittura di aver saltato l’appuntamento. Più facile che un’altra simulazione di prima prova sia stata preparata dai singoli istituti, magari verso la conclusione dell’anno: così è stato per il 56% degli studenti coinvolti dal sondaggio. Nonostante la situazione d’emergenza, con le tante novità comunicate in corsa, i maturandi promuovono la scuola per come li ha preparati ad affrontare il nuovo esame di Stato, ma la maggior parte lo fa con una sufficienza stiracchiata. Se potesse dare un voto a come il proprio istituto ha gestito la preparazione degli studenti alla nuova maturità, il 40% assegnerebbe tra il 6 e il 7. Pochissimi quelli davvero soddisfatti: appena il 9% mette tra 9 e 10, il 15% arriva all’8. Gli altri reputano il sostegno dato del tutto insufficiente.