‘Ndrangheta: “Last generation”, minorenni assuntori e spacciatori

Catanzaro – Assuntori e spacciatori: avevano questo doppio ruolo i minorenni coinvolti nell’operazione “Last generation”, con la quale i carabinieri, su disposizione della Dda di Catanzaor, hanno disarticolato un’associazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti e legata alla cosca di ‘ndrangheta dei Gallace. Il coinvolgimento dei minorenni nel blitz è uno dei dati più significativi emersi dalla conferenza stampa sull’esito dell’indagine, come ha evidenziato il procuratore Nicola Gratteri, che ha definito “particolarmente grave il fatto che alcuni ragazzi erano stati affiliati dal sodalizio”. A sua volta il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Vincenzo Luberto, ha spiegato come l’operazione prende il nome di “Last generation” proprio “per la giovane età di buona parte delle persone coinvolte, ma questo non deve trarre in inganno perché i minorenni indagati hanno dimostrato spregiudicatezza e pericolosità sociale”. Luberto ha anche rivelato che “sono stati numerosi gli episodi di resistenza e di aggressione da parte dei minorenni nei confronti dell’attività di controllo e contrasto dei militari dell’Arma, che in alcuni casi hanno anche riportato delle lesioni, così come sono stati tanti i casi di minacce di ritorsioni a carico dei carabinieri o di loro familiari, comunque mai concretizzatisi sia per la capacità di reazione delle forze dell’ordine sia per l’opposizione dei vertici del sodalizio. I giovani inoltre – ha proseguito il procuratore aggiunto – avevano la piena consapevolezza di partecipare a un’organizzazione legata alla ‘ndrangheta, e questo era anche motivo di vanto per loro”. In generale, Luberto ha definito “allarmante questo coinvolgimento di minori , un allarme che dovrebbe essere il viatico di un diverso impegno sociale sul terreno della prevenzione di certi fenomeni”.

 

“Apprendo che dalle prime luci dell’alba, nelle province di Catanzaro, Reggio Calabria e Milano, oltre 200 Carabinieri della Compagnia di Soverato e del Comando Provinciale di Catanzaro, stanno procedendo all’arresto di persone, in esecuzione di un fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, diretta dal Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. Tra i reati contestati vi sono quelli di associazione finalizzata al traffico quantitativamente ingente di stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso e con minorenni indotti a commettere il reato”. È quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria. “Sempre più giovanissimi e sempre più anagraficamente piccoli accedono facilmente al consumo di sostanze stupefacenti. Il fenomeno riguarda sempre più famiglie di ogni ceto e censo – continua il Garante – per cui non è possibile relegare l’operato degli inquirenti a notizia di cronaca senza che nulla accada. I governi, dal nazionale ai regionali, si attivino immediatamente per avviare e sostenere campagne di informazione a beneficio di genitori ed educatori, e di educazione per i ragazzi. La droga uccide e ciò si deve sapere, senza giustificazioni di sorta. Mi rivolgo anche alle associazioni filantropiche, come Lions, Rotary, Kiwanis ed altri, affinché il loro operato non cessi di occuparsi di droga – conclude Marziale – e ringrazio gli inquirenti per l’incessante lavoro, così come sprono i medici di base a parlare con genitori e figli sui danni che le droghe cagionano. L’informazione deve essere capillare, deve coinvolgere tutti gli adulti di riferimento e a nessuno venga in mente di pensare che ai propri figli non possa accadere, perché purtroppo può accadere a chiunque ed in qualunque momento”.

 

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