Ambiente: i droni dell’Arpacal sull’isola di Cirella

Catanzaro – L’isola di Cirella, sulla costa tirrenica cosentina in comune di Diamante, è stata il banco di prova per l’avvio dei primi voli con aeromobili a pilotaggio remoto, meglio conosciuti come droni, per la mappatura ad alta risoluzione delle comunità superficiali di substrato roccioso dominate da macroalghe presenti sulla costa calabrese. “Si tratta – si legge in un comunicato – di un’attività nata dalla collaborazione tra l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria), l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e il Cnr-IGAG (Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria) ed avviata per monitorare e aggiornare l’approccio cartografico del metodo CARLIT nell’ambito del progetto “I siti di importanza comunitaria della Calabria “SIC Marini””.
Le acquisizioni con tecnica fotogrammetrica ad altissima risoluzione, continua la nota, “sono stati condotti nel Sito SIC dei Fondali dell’Isola di Cirella – Diamante con l’ausilio Sistemi a Pilotaggio Remoto Controllato Classe Very Light. Quattro rilievi fotogrammetrici con parziale sovrapposizione dei fotogrammi, sono stati condotti nelle prime ore del mattino dei giorni del 16 e 18 luglio 2019, presso l’Isola di Cirella per una durata di poche ore. Per l’Isola di Cirella sono state acquisite circa 500 immagini georiferite dalle quali sono stati poi generati in post processing, attraverso software “Structure from motion”, modelli 3D dell’Isola ad alta risoluzione, nuvole di punti quotati (“cloud points”) e ortomosaici con risoluzione a terra pari a circa 2 cm per pixel”.

 

La sperimentazione, si legge poi, “evidenzia ottime possibilità di impiego dei sistemi autonomi a pilotaggio remoto a supporto per la mappatura CARLIT a fronte di una maggiore precisione e accuratezza del rilievo. La stretta collaborazione tra gli Enti di Ricerca consente di implementare competenze specifiche e sviluppare nuove metodologie d’indagine da utilizzarsi nell’ambito di piani di monitoraggio delle aree coste. Le indagini di controllo e monitoraggio UAV riprenderanno a settembre anche con l’integrazione di una rete di punti di controllo definiti a terra con battute GPS condotte in modalità statica per comparazioni multitemporali future di alta precisione”. “Questa collaborazione con gli enti di ricerca nazionale – ha dichiarato il Direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra – è uno dei punti di forza attraverso i quali vogliamo continuare a dare il nostro contributo alle politiche di tutela ambientale della nostra regione. Basti pensare quanto lavoro stiamo facendo per i SIC marini in Calabria, al punto che nella comunità scientifica nazionale la nostra regione è balzata ai primi posti per visibilità e valore della ricerca scientifica”.