Tragedia Pollino: la procura chiude le indagini, 14 ‘avvisi’

Cosenza  – “Rispetto a quello che già si conosce da tempo, i dati emersi sono allarmanti per quella che è l’esposizione al rischio e al pericolo per la vita di chi si avventurava nelle gole del Raganello, e questo è stato provato sia dal punto di vista scientifico che da quello normativo”. Lo ha detto il procuratore capo di Castrovillari (Cosenza), Eugenio Facciolla, che oggi ha fatto notificare gli avvisi di chiusura indagine a 14 persone, indagate, a vario titolo, per la tragedia avvenuta il 20 agosto dell’anno scorso a Civita, quando 10 persone, una guida e 9 turisti, morirono a seguito di un’onda anomala che si incanalò nelle gole del torrente e che non diede scampo ai presenti. “Riteniamo che ci siano state sottovalutazioni delle condizioni di estrema pericolosità delle gole – ha detto ancora Facciolla – che possono essere fruibili, come lo sono in tutte le parti del mondo scenari di questo tipo, ma con l’adozione di grandi mezzi di allerta e di controllo di quello che è il flusso delle persone che entrano in aree del genere”.
“Se succede una tragedia, si deve anche essere pronti – ha concluso Facciolla – e ci devono essere dei piani di emergenza, delle dotazioni di emergenza, a partire da cartelli monitori che avvisano gli utenti a stare attenti a determinati pericoli, cartelli inesistenti in questo caso, fino ad arrivare all’adozione di misure di salvaguardia della vita umana e di contenimento dei rischi”.

Tragedia Pollino: procuratore, non emerse responsabilità ente Parco
“Ci sono delle posizioni che saranno oggetto di definizione con archiviazione, perché riteniamo che qualcuno non abbia responsabilità nell’accaduto”. Lo ha detto  il Procuratore di Castrovillari (Cosenza), Eugenio Facciolla, parlando dei 14 avvisi di conclusione indagini che sono stati notificati oggi per la tragedia avvenuta lo scorso anno alle Gole del Raganello, nel territorio del Parco del Pollino. L’anno scorso erano state indagate 7 persone, alle quali se ne sono aggiunte altre 7. Ma Facciolla dice che, per esempio, non sono state riconosciute responsabilità per il Parco del Pollino, nel cui territorio ricadono le gole del Raganello. Tra gli indagati c’era all’inizio anche il Presidente del Parco, Domenico Pappaterra, che ora uscirebbe di scena. “L’Ente Parco è stato il soggetto attivo che ha cercato di regolamentare il tutto – ha detto Facciolla – ma le gole non ricadono nella competenza del Parco. Quella del Parco – afferma il procuratore – era un’attività propulsiva, non erano evidentemente loro a dover prendere una serie di misure che poi non sono state prese da altri”. Da indiscrezioni, stante il riserbo della Procura sui nomi, non sarebbe indagato neanche il dirigente dell’ufficio Biodiversità dei Carabinieri Forestali Gaetano Gorpia, ma resterebbero indagati, così come nella prima fase, i tre sindaci di Civita, San Lorenzo Bellizzi e Cerchiara di Calabria, rispettivamente Alessandro Tocci, Antonio Cersosimo e Antonio Carlomagno, nel cui territorio ricadono le gole del Raganello, e poi i dirigenti di alcune agenzie e associazioni che organizzano le escursioni, oltre a diverse guide che non avevano i titoli per accompagnare i turisti nelle gole. Tra le accuse, a vario titolo, ipotesi di omicidio colposo, omissione di atti d’ufficio ed esercizio abusivo della professione.