Calabria: rinunce, veti e divisioni, candidature ancora in alto mare

Catanzaro – A poco più di due mesi dalle elezioni, restano ancora in alto mare le candidature alla presidenza della Regione Calabria. Tra indisponibilità – come l’ultima in ordine di tempo, quella dell’imprenditore vibonese Pippo Callipo nei confronti del M5s – rinunce, veti e divisioni interne ai singoli partiti, nessuno schieramento ha ancora ufficializzato il proprio leader in vista delle Regionali che si terranno, in contemporanea con l’Emilia Romagna, il 26 gennaio, la data annunciata dal governatore Mario Oliverio, anche se ancora manca il decreto ufficiale di fissazione del giorno delle elezioni. Secondo gli analisti politici, nelle prossime ore e nei prossimi giorni il quadro calabrese dovrebbe registrare delle schiarite, ma intanto né il centrodestra, né il Pd con il centrosinistra né il Movimento 5 Stelle hanno definito candidati e perimetro delle alleanze. Nel centrodestra si registra ancora il ”braccio di ferro” tra Forza Italia e Lega sul nome di Mario Occhiuto, il sindaco di Cosenza che gli azzurri hanno designato quale candidato a governatore ma che la Lega, attraverso varie uscite del suo leader Matteo Salvini, ha già “stoppato” a causa del coinvolgimento del primo cittadino cosentino in alcune vicende giudiziarie, e inoltre su Mario Occhiuto ci sono anche le perplessità di Fratelli d’Italia. In Calabria, l’indicazione del candidato presidente della Regione per il centrodestra spetta comunque a Forza Italia, che sta valutando ipotesi alternative a Mario Occhiuto, compresa quella del fratello Roberto, vicecapogruppo forzista alla Camera, ma tra i “papabili” c’è anche il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo.