Manovra: Ferro (FdI), tariffe speciali per voli Calabria

Catanzaro – Nell’ambito della discussione alla Camera sulla legge di bilancio, il Governo ha accolto un ordine del giorno proposto dalla deputata di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che punta ad estendere anche ai biglietti aerei da e per i principali scali aeroportuali della Calabria la disciplina normativa delle tariffe sociali previste per la Sicilia. Infatti il comma 124 dell’articolo unico, introdotto in sede di esame in Commissione al Senato, ha previsto tariffe sociali sui voli per gli aeroporti di Catania e Palermo per studenti universitari fuori sede, disabili gravi, lavoratori dipendenti con sede lavorativa fuori regione e reddito lordo annuo entro i 20 mila euro, migranti per ragioni sanitarie e reddito lordo annuo non superiore a 20 mila euro. Wanda Ferro ha chiesto al Governo di estendere l’applicazione delle tariffe sociali anche ai voli da e per gli aeroporti di Lamezia Terme, Crotone e Reggio Calabria. Il deputato di Fdi ha infatti evidenziato che il problema del caro prezzi dei biglietti aerei che collegano le più grandi città del Nord agli aeroporti del Sud riguarda anche altre regioni come Calabria, Puglia e Campania.

 

“Una spesa quasi folle e spesso inaffrontabile – spiega Wanda Ferro – per chi viaggia con una famiglia al seguito, fino al paradosso che andare all’estero, Londra o altre capitali europee come Parigi, Dublino e Berlino, risulta più conveniente che recarsi a Catanzaro. Chi vive a Milano e vuole tornare a casa, magari a Catanzaro, può prendere un volo andata-ritorno Ryanair da Milano a Lamezia Terme al costo di 343 euro, 7/8 volte la tariffa media durante l’anno; ma, con la stessa cifra, e negli stessi giorni, può recarsi a Londra con tutta la famiglia o, aggiungendo 150 euro, andare addirittura a New York. Gli ultimi rapporti dicono che solo nel periodo compreso fra il 2002 e il 2017, oltre due milioni di italiani hanno lasciato le regioni del Mezzogiorno per trasferirsi altrove, incidendo pesantemente sul Pil del Sud Italia, e circa la metà ha trovato casa e lavoro nel Settentrione”.
Il deputato di FdI ha pure evidenziato che a spaccare di fatto l’Italia in due non sono soltanto le tariffe aree, ma anche una carenza delle infrastrutture ferroviarie che, di fatto, disegna una sorta di nuovo confine a Salerno perché è qui che l’alta velocità si interrompe, lasciando lucani, calabresi e siciliani viaggiare su binari vecchi e inadeguati e su treni degli anni ’90”.