Coronavirus: Abramo, ecco cosa fare per aiutare le imprese

Catanzaro – Il presidente della Provincia e sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha inviato una lettera alla presidente della Regione, Jole Santelli, contenente una proposta di intervento a sostegno delle imprese in crisi per l’epidemia Coronavirus.
“La drammaticità della situazione sociale ed economica – scrive – determinata dall’emergenza del contagio Coronavirus è alla Tua piena attenzione, in ragione degli interventi d’urgenza che la Regione Calabria sta determinando d’intesa con il Governo e con gli enti locali.Appare però ogni giorno chiaro a me ed a tutti i sindaci, che seguono e conoscono le reali dinamiche del territorio, quanto i pur necessari interventi d’emergenza per il contenimento dell’epidemia stiano determinando una crisi profonda nelle attività economico-produttive e commerciali della città capoluogo e di tutte le realtà urbane calabresi”.
Tale situazione, aggiunge, “aggravata peraltro dalla recentissima disposizione di chiusura degli esercizi commerciali non dichiarati di pubblica utilità, si inserisce in un quadro economico-sociale già caratterizzato da una profonda crisi del sistema delle piccole e medie imprese in Calabria, e fa prefigurare nel breve termine rischi gravissimi sulla stessa tenuta del sistema produttivo e di servizi della Calabria, e sicuramente una caduta verticale dei livelli occupazionali diretti e indotti del sistema produttivo e commerciale del territorio, che andrà ad aggravare la già fragilissima condizione del mercato del lavoro calabrese.La consapevolezza di tale situazione – scrive ancora – impone agli enti locali ed alla Regione Calabria un importate e decisivo intervento a sostegno del già debole sistema produttivo calabrese e dell’occupazione connessa, attraverso la messa in campo di una strategia prioritaria ed urgente finalizzata a consentire il recupero della competitività e stabilità del sistema delle imprese, oggi falcidiato dalla crisi dell’epidemia Coronavirus, atteso che gli annunciati interventi del Governo risultano limitati, rivolti prevalentemente alle aree di crisi del Nord e non saranno capaci di determinare ricadute organiche e significative sulla condizione di crisi del sistema produttivo e commerciale calabrese”.

Da qui, secondo Abramo, la necessità di pianificare “una strategia di azioni specifiche da parte della Regione Calabria, parallela e integrata a quella nazionale, che metta in campo risorse significative degli strumenti di programmazione oggi a disposizione della Regione sulla programmazione integrata 2014/2020 in fase conclusiva (POR, PAC- FSC, risorse liberate).Ti propongo pertanto di valutare, congiuntamente ai Sindaci ed alle organizzazioni sindacali e di categoria, l’opportunità di una parziale riprogrammazione del POR Calabria 2014/2020, e del corrispondente Piano di Azione e Coesione, al fine di destinare un pacchetto significativo di risorse ad un piano strategico e straordinario di azione per sostenere le imprese in crisi a seguito dell’emergenza del Coronavirus, atteso che tale emergenza ha valore assoluto di priorità rispetto agli altri orientamenti in precedenza espressi con la programmazione comunitaria e nazionale.Tale orientamento – prosegue – è supportato dalla consapevolezza dei dati ancora parziali di attuazione del POR 2014/2020, la cui spesa al 31/12/2019 è attestata al solo 27% del totale, e che presenta un quadro di attuazione fortemente alimentato dai c.d. “progetti coerenti di I fase”, che determinano comunque un portafoglio significativo di “risorse liberate”, e contestualmente dalla certezza di una forte disponibilità della Commissione Europea alla rimodulazione del POR finalizzata a sostenere il sistema produttivo in crisi a seguito dell’epidemia, peraltro già espressa esplicitamente in occasione del parere sul Piano del Governo di sforamento del deficit di bilancio. Ovviamente una proposta in tal senso andrebbe supportata da un “tavolo tecnico di lavoro”, condiviso tra Regione, Enti Locali e partenariato sociale, che definisca gli ambiti di ammissibilità tecnica della rimodulazione da proporre al Comitato di Sorveglianza ed alla Commissione Europea, d’intesa con l’Agenzia di Coesione, e che possa prevedere:interventi per la ripresa di competitività delle imprese, da finanziare con il FERSinterventi per il mantenimento dei livelli occupazionali dei lavoratori delle imprese, da finanziare con il FSE. Ritengo che tale proposta trovi immediata condivisione da parte Tua e, in attesa di determinazioni in merito, rimango a disposizione per ogni ulteriore approfondimento”.

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