Sanità: Bevacqua, trasformare crisi in opportunità

Catanzaro  – “I nuovi 400 posti letto e le assunzioni di medici (300 medici specializzati e specializzandi) e personale sanitario (270 infermieri e 200 Oss), annunciati dalla Presidente Santelli di concerto con il Commissario Cotticelli, sono una risposta idonea solo se si concretizzeranno e saranno operativi senza indugio, senza restare sulla carta. Il governo regionale sappia interloquire in maniera serrata e pressante con la nuova struttura centralizzata nazionale: i tempi, in questo caso, sono tutto e sui tempi abbiamo bisogno di certezze. Inoltre, cosa altrettanto importante, il tutto deve diventare aumento ordinario e a tempo indeterminato: la Calabria deve avere la capacità di trasformare la crisi in opportunità:”. A dichiararlo è il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, il quale aggiunge: “Decenni di tagli sconsiderati hanno prodotto una desertificazione cui il commissariamento ha dato il colpo di grazia: ben prima del covid-19, noi eravamo in emergenza per definizione. È chiaro che adesso obiettivo prioritario, anzi unico, è il contrasto al contagio e sono convinto la stragrande maggioranza dei calabresi dimostrerà a pieno il proprio senso di responsabilità”.

“Come dimostra l’esperienza cinese e, in piccolo, quella di Codogno – dice ancora Bevacqua – questa epidemia può essere arrestata: ma ciò che acquisiremo in tempi emergenziali non dovrà essere perso con il ritorno all’ordinarietà. Non si tratta di rivendicare privilegi: qui è questione di parità nell’esercizio dei diritti di cittadinanza e di accesso alle cure per tutti gli italiani, in qualunque territorio risiedano. La differenza fra i Livelli Essenziali di Assistenza di cui può usufruire un calabrese rispetto a un trentino o a un emiliano è abissale: questo vuol dire che non possiamo dirci, allo stesso titolo e con le stesse garanzie, cittadini dello stesso Paese. E meno che mai possono dirlo coloro che abitano nelle aree interne della nostra regione: quando pensiamo, per esempio, a grandi Comuni come Acri e San Giovanni in Fiore, non possiamo dimenticare che, pur essendo centri di riferimento per i territori viciniori, vivono difficoltà infrastrutturali che impongono di inserire i rispettivi ospedali nel piano di rafforzamento emergenziale in atto e di rendere stabili e permanenti le acquisizioni che ne deriveranno”.
“Ecco perché – conclude Bevacqua – il momento della necessità può rappresentare l’avvio di una nuova virtuosità: niente sarà come prima, niente dovrà essere come prima. Ma la rivoluzione e la consapevolezza devono cominciare da noi: dimostriamo serietà e lungimiranza fin da subito. Proprio ieri, il presidente Conte ha nominato un calabrese, Domenico Arcuri, commissario straordinario: indirizziamo le nostre azioni in maniera tale da palesarci affamati di una dignità che troppo a lungo ci siamo negati”.​