1 maggio: sindacati,Santelli modifichi ordinanza su supermercati

Catanzaro  – “Chiediamo alla Presidente Santelli di rivedere, almeno rispetto al Primo maggio la propria ordinanza, considerato che, come previsto dal decreto governativo, i supermercati hanno in diversi punti del territorio calabrese esteso gli orari di apertura settimanali per permettere ed agevolare l’approvvigionamento alimentare e che riteniamo irrispettoso, per i sacrifici ed il senso del dovere che chi lavora nel commercio sta compiendo in questa lunga fase di look down, negargli il diritto al riposo ed a vivere a pieno non solo la festa del lavoro ma un momento di pausa da trascorrere con i propri affetti più cari”. Lo scrivono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. “Richiamiamo allo stesso senso di responsabilità e di solidarietà – continua la nota – i sindaci dei comuni calabresi, che possono attraverso un’ordinanza specifica, in assenza di una presa di posizione da parte della Regione, determinare la chiusura delle attività commerciali il Primo Maggio. E’ vero, non ci saranno cortei o manifestazioni ai quali i lavoratori e le lavoratrici possano partecipare, ma il Primo maggio non si può cancellare, rimane un giorno importante per chi grazie al proprio lavoro, alla propria fatica, tenta di vivere una vita onesta e dignitosa”.
I sindacati rilevano che “la Presidente Santelli, da una parte preoccupata per le conseguenze che la fase 2 gestita dal Governo possa inficiare gli sforzi messi in campo per contenere il virus, dall’altra dà il via libera, con la sua ultima ordinanza alla riapertura nei giorni festivi dei supermercati. Ci chiediamo – scrivono – se esistono 2 livelli, o pesi e misure diversi, uno che vale per i cittadini e l’opinione pubblica, l’altro per i lavoratori e le lavoratrici del commercio (come se questi ultimi non fossero anche cittadini con pari dignità e diritti). Ci chiediamo se era proprio necessario, come sta accadendo, dare il via libera alle aperture non tenendo conto che il Primo maggio è una data importante per le lavoratrici ed i lavoratori che hanno tutto il diritto di festeggiarlo”.