Fase 2: Sposato (Cgil), “La Calabria non ha un piano”

Catanzaro – La Cgil regionale”è preoccupata per come la Calabria si appresta ad affrontare questa fase senza un piano per la sicurezza dei cittadini, il sostegno alle imprese, ai lavoratori, alle famiglie”. Lo si legge in una nota del segretario generale Angelo Sposato. “Il dato oggettivo che emerge in queste ore – dice – è che la regione Calabria non ha nessun piano da sottoporre al mondo economico e sociale, ai cittadini, per la ripresa, la cosiddetta fase due. E’ pericolosa la scelta di non dotare le mascherine e non renderle obbligatorie, così come è pericoloso – continua – aprire in modo sconsiderato attività senza predisporre un piano per rispettare i protocolli di sicurezza. In un momento così difficile – prosegue Sposato – per la situazione emergenziale che si è determinata anche nella nostra regione, ci aspettiamo senso di responsabilità. La frattura istituzionale con il governo sulle ordinanze ci preoccupa. La nostra regione ha necessità di una concertazione istituzionale e sociale per determinare azioni, scelte, per uscire dalla fase emergenziale e determinare un rilancio”.
Per Sposato “serve senso di responsabilità, così come avvenuto con l’accordo sugli ammortizzatori sociali. Chiediamo pertanto, formalmente, la convocazione del tavolo di coordinamento sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e la convocazione della task force con il partenariato economico e sociale aperto ad Anci e Upi. Gli interessi delle comunità, delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese, dei cittadini – conclude – prima di tutto”.