Crotone – “Il questore di Crotone intende personalmente formulare i suoi ringraziamenti al personale della squadra mobile in virtù della professionalità dimostrata”. Così in una nota il questore Francesco Gambino ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per il lavoro degli investigatori crotonesi in occasione dell’operazione Tisifone giunta ieri a un importante snodo processuale con la condanna per associazione mafiosa e altri reati fine inflitta dal gup distrettuale a 18 persone in gran parte di Isola Capo Rizzuto oltre che di Crotone e Petilia Policastro. “La locale squadra mobile – afferma il questore – ha dimostrato come le cosche isolitane si stessero riorganizzando, documentando anche diversi riti di affiliazione, per venire a capo di nuovi canali di approvvigionamento economico, dato che lo sgretolarsi della pax mafiosa del 2006 iniziava a lasciare spazio agli interessi contrapposti che avrebbero prevalso sulle pregresse pattuizioni. L’attività investigativa ha fatto emergere i propositi del clan Nicoscia di Isola di Capo Rizzuto di compiere un agguato nei confronti dei rivali della cosca dei Capicchiano entro Natale”.
“La tempestività dell’intervento degli uomini della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha infatti scongiurato una guerra di ‘ndrangheta che avrebbe visto scontrarsi da un lato i Capicchiano e dall’altro le famiglie avversarie degli Arena, Nicoscia, Manfredi e Gentile” aggiunge Gambino.
“La conseguenza di questi attriti è stata un’escalation di violenza che ha visto entrambe le parti contrapposte in diverse occasioni ipotizzare e pianificare degli omicidi ai danni della fazione opposta sventati dall’intervento della Polizia. Infatti, proprio la pianificazione di questi gravissimi reati ha portato all’accelerazione dell’indagine con l’adozione di un provvedimento di fermo e al conseguente arresto nei confronti di 23 persone all’alba del 20 dicembre 2018”.
“Proprio la linearità delle investigazioni, svolte nel più classico dei modi sia con attività tecniche che con riscontri e con appostamenti,- conclude il questore – ha consentito di disarticolare pericolosi gruppi criminali operanti nel territorio della provincia di Crotone e ponendo una particolare attenzione alle attività nel settore delle slot machine”.