‘Ndrangheta: appalti pilotati, 63 le misure cautelari eseguite

 Reggio Calabria – Sono in tutto 63 le misure cautelari eseguite stamane dai finanzieri ​del comando provinciale di Reggio Calabria, unitamente al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, nell’ambito dell’operazione “Waterfront”, che coinvolge ​imprenditori e pubblici ufficiali ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (reati aggravati dall’agevolazione mafiosa) nonché abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.

In particolare, sono stati eseguiti 14 arresti domiciliari, 20 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, 29 divieti temporanei di esercitare l’attività professionale a cui si aggiunge il sequestro di un patrimonio complessivamente quantificato in oltre 103 milioni di euro a carico di 45 indagati. Fra i beni sequestrati, l’intero patrimonio aziendale di 36 imprese,disponibilità finanziarie (rapporti bancari, finanziari/assicurativi e partecipazioni societarie). La Dda di Reggio Calabria ha disposto anche il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente fino alla concorrenza complessiva di circa 9,5 milioni di euro su beni mobili, immobili, quote e azioni di società, rapporti bancari, finanziari, assicurativi, intestati a 7 indagati.
L’operazione “Waterfront” costituisce l’epilogo delle indagini condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria, unitamente al Servizio Centrale I.C.O., con il coordinamento della Dda della città calabrese dello Stretto, nei confronti di 57 imprenditori facenti parte, a vario titolo, di un cartello composto da diverse imprese, capace di aggiudicarsi, attraverso turbative d’asta aggravate dall’agevolazione mafiosa, almeno 22 gare ad evidenza pubblica, frodando la Regione Calabria e la Ue. Le gare al centro dell’inchiesta, bandite tra il 2007 e il 2016 dalle stazioni appaltanti dei Comuni di Gioia Tauro e Rosarno, nonché dalla S.U.A.P. (Stazione Unica Appaltante) di Reggio Calabria, hanno riguardato appalti per un valore complessivo superiore a 100 milioni di euro.

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