Soveria: L’incontro sull’ospedale per dire basta alle scelte selvagge

Soveria Mannelli – Ha catalizzato l’attenzione di oltre cento intervenuti l’incontro organizzato dal Comitato pro Ospedale, per contrastare ogni ipotesi di declino della struttura dalle “scelte selvagge” nodo dibattimentale che campeggiava sulle locandine dell’evento. Società civile, i maggiori imprenditori del territorio, associazioni di categoria sanitarie, associazioni civiche, numerosi operatori della struttura, medici, infermieri e don Roberto, hanno denotato il parterre che ha sostenuto e sentito con grande interesse quanto i relatori del Comitato hanno posto come condizioni per iniziare un nuovo modello di lotta che getterà le basi su un documento programmatico da condividere e portare all’attenzione della triade dell’ASP, del Commissario ad Acta, Saverio Cotticelli e per finire al presidente della terza commissione regionale Sinibaldo Esposito. La sala era gremita per i posti disponibili contingentati dai parametri Covid, e chi ha partecipato è rimasto fino all’ultimo, dopo due ore di relazioni mostravano ancora tutto l’interesse sul tema. Un tema aperto dal presidente del Comitato, Alessandro Sirianni, che ha aperto i lavori ricordando che tutti si era lì perché il pronto soccorso un mese fa aveva subito un attacco frontale, preoccupante e scriteriato, tanto da ipotizzarne il declassamento. Un rischio che qui nessuno intende correre – ha ripetuto Sirianni – per poi, come un metronomo elencare ogni criticità del nosocomio, partendo dalle attività cliniche fino ad arrivare a quelle diagnostiche e ambulatoriali, non dimenticando nulla.“L’ospedale ce lo dobbiamo riprendere e pretenderlo per come il DCA 64 lo configura, e se si farà un altro decreto – che pare sia alle porte – su quello intendiamo porre l’accento con un documento che stileremo con l’aiuto di esperti”. Poi ha spiegato quanto emerso dalla riunione di mercoledì scorso, organizzata dal sindaco di Soveria, coni sindaci del comprensorio tenutasi presso il municipio cittadino, dove il presidente della commissione sanità Baldo Esposito ha preso impegni precisi, sia sul laboratorio e la radiologia sia sulle consulenze da appoggiare al pronto soccorso. A seguire, l’intervento di Angela Marasco, componente del comitato, che ha cercato di far comprendere l’ordine valoriale della struttura, “figlia dei nostri padri – ha detto – che ci è stata data e ora dobbiamo averne cura”. Marasco, ha sostenuto il valore intrinseco dell’ospedale, che serve una larga fetta di territorio montana e che rimane uno degli ultimi presidi che lo Stato ha sul territorio. Don Roberto Tomaino, ha evitato di entrare nei dettagli, ma ha citato l’odissea di una anziana donna che per fare una semplice analisi ha subito quello che si configura idealmente nelle tragedie dei greci classici, subendo ore di attesa, stress e ripetute dilungazioni, oltre che spese ingenti. Un modo efficace, quello del presule,che dava il giusto senso delle cose. Sono intervenute inoltre, Caterina Ermioe Raffaella Renne, medici appartenenti alla sigla Associazione Nazionale Donne Medico, spiegando che la debolezza del comparto non investe solo Soveria ma anche Lamezia, e che il territorio deve fare quadrato su queste criticità, provando a scrivere un documento comune da porre all’attenzione delle istituzioni preposte. C’è stato spazio anche per Antonio Spanarelli, referente del sindacato Nursing Up, che ha dato pieno sostegno alle azioni del Comitato e ai colleghi di Soveria iscritti a quella sigla. Ha preso la parola anche Marco Rubbettino, contitolare delle omonime aziende, che ha posto l’accento sugli investimenti che sono stati fatti sulla struttura e dissennatamente non utilizzati allo scopo: “se io compro delle attrezzature – ha spiegato – e poi il giorno dopo non li utilizzo, la mia azienda fallisce, perché in un Ospedale succede questo?”. L’imprenditore ha detto che la struttura serve sul territorio e che, se garantita da decreti deve averne l’ausilio, poi si possono intavolare anche altri ragionamenti – ha proseguito – di modulazione con i vertici regionali, ma un’idea la si deve pure avere, lasciando intendere che la cosa più pericolosa e la navigazione a vista. Infine il Presidente Alessandro Sirianni, ha chiuso i lavori, promettendo che il Comitato continuerà a fare la sua parte non abdicando alla sua funzione, e che cercherà di interagire anche con i sindaci del comprensorio. Ora però si deve pensare a un documento unitario – dove noi ha precisato – avvieremo le nostre conclusioni e convinzioni con l’aiuto di esperti in materia.