Fittante: “L’intitolazione di un luogo pubblico a Regeni diventi atto concreto”

Lamezia Terme – “Il giornalista e scrittore Corrado Augias ha compiuto un grande atto di valore morale, solidaristico e politico. Ha restituito alla Francia le insegne della ‘Legion d’onore’ che alcuni anni fa gli era stata conferita per meriti culturali”. È quanto afferma in una nota l’onorevole Costantino Fittante. “Nelle recenti settimane il presidente francese Fracon ha concesso la “Legion d’Onore” ad un capo di stato – prosegue – quello egiziano, che, come scrive Augias, “si è reso oggettivamente complice di efferati crimini” compreso quello “dello sventurato Giulio Regeni. Augias scrive che “non si sente di condividere questo onore con chi, Abel Frattah al- Sisi, non ha collaborato fattivamente perché si raggiungesse la verità sul sequestro e assassinio del ricercatore italiano. Dice Augias “rimetto le insegne della “Legion d’Onore” con dolore ero orgoglioso di mostrare il nastrino rosso all’occhiello della giacca. Però non mi sento di condividere questo onore con un Capo di Stato che si è fatto oggettivamente complice di crimini. L’assassinio di Regeni rappresenta per noi italiani una sanguinosa ferita e un insulto”. Nell’arco del 2020 due gesti significativi: prima l’appello del prof. Galli della Loggia – insigne accademico, che ha proposto di intitolare a Regeni in tutti i Comuni d’Italia un luogo pubblico, ora l’atto di grande valore del giornalista scrittore Corrado Augias. Lamezia, dopo lo scoprimento del cadavere del ricercatore in Egitto, è stata una delle prime Città calabresi ad esporre al balcone dell’ex municipio di Nicastro lo striscione con la scritta “verità per Regeni”. Un gruppo di Associazioni abbiamo proposto di accogliere l’appello di Galli della Loggia alla quale hanno risposto condividendola a partire dal sindaco Mascaro, Assessori e Consiglieri Comunali. Però non si è fatto nulla per avviare formalmente l’individuazione del luogo pubblico da intitolare, quindi passare dalla condivisione della proposta all’atto concreto”.
“Ora – conclude – dopo la sentenza del Tar che sospende Sindaco e Consiglio Comunale, bisognerà aspettare l’esito delle votazioni nelle quattro sezioni elettorali “incriminate”. Altra perdita di tempo, altra dimostrazione dell’alternarsi al Comune di scioglimenti per mafia, paralisi e precarietà ammnistrativa. I due mali ai quali si riferiva il Vescovo Emerito prima di lasciare la Diocesi quando ha parlato di “Lamezia Città sofferente”.