Cuzzupi: non si dimentichi il Mezzogiorno

Reggio Calabria – “A seguito dell’incarico affidato a Mario Draghi, si sono registrate varie posizioni politiche, spesso anche contraddittorie, ma che stanno delineando il perimetro dell’Esecutivo che potrebbe nascere da qui a qualche giorno. Purtroppo, dobbiamo prendere atto che sino a questo momento, tra i tanti temi proposti, spesso più per identità politica che per programmazione, manca quello legato agli impulsi necessari per la ripresa del Mezzogiorno”.
Questa la considerazione del Segretario Regionale Confederale dell’Unione Generale del Lavoro della Calabria, Ornella Cuzzupi, che sta seguendo con particolare attenzione lo sviluppo della crisi. “Il Mezzogiorno e la Calabria in modo specifico, soggetti troppo spesso relegati a cenerentole del sistema Italia, non possono permettersi il lusso di essere dimenticati in un momento come questo. La ripresa del Paese non può essere consistente e solida se la parte più in sofferenza rimane tale”.
Il Segretario Regionale Cuzzupi, ha ben chiara la prospettiva sulla quale intervenire.
“È fuorviante parlare di “ricostruzione economica”, occorre il coraggio di chiamare le cose con il proprio nome: quel che serve al Meridione è la “costruzione” di un modello produttivo che estragga linfa e si sviluppi nell’ambito dei territori inerenti. Non servono politiche di sterile assistenzialismo, bensì logiche di sviluppo funzionali. Questo significa una visione ampia del processo economico-produttivo da attivare. Un esercizio attento e misurato che non può prescindere dalla valorizzazione dell’esistente, come pure dalla nascita di start-up innovative”.
Ma l’analisi della sindacalista diventa sempre più incisiva e precisa: “Non bisogna, inoltre, dimenticare la fondamentale importanza che rivestono le micro, piccole e medie imprese. A loro deve essere riconosciuto uno spazio d’interesse adeguato e propositivo considerando come rappresentano un volano essenziale per lo sviluppo economico locale e per la creazione di posti di lavoro. Senza questi elementi – continua Cuzzupi -saremo ancora costretti a vivere in un Paese a velocità differenziata, cosa questa che danneggia tutti considerato come lo stesso mercato interno troverebbe ampie zone di sofferenza per la domanda e verrebbero lasciati vasti spazi per fenomeni di illegalità. Da parte nostra siamo pronti ad ogni tipo di confronto nella speranza che anche per la politica sia venuto il momento di voltar pagina!”.