Vaccini spostati da Vibo e Crotone a Reggio, chi ha sbagliato deve pagare

Catanzaro – “Mentre assistiamo ad un incremento esponenziale dei contagi in tutta Italia, che ci spingono drammaticamente nel pieno della terza ondata pandemica, la nostra regione arranca nella corsa alla vaccinazione, affogando nella incompetenza e nella approssimazione. E non solo. Quello che è successo ieri nel territorio di Vibo Valentia è a metà strada tra l’assurdo e il grottesco: l’Azienda sanitaria di Vibo deve restituire tutti i vaccini che ha in dotazione che andranno all’Asp di Reggio Calabria che si trova in grande difficoltà. L’inefficienza del management aziendale che causa il disservizio deve essere rilevata e perseguita. Chi ha sbagliato deve pagare e, soprattutto, i vaccini eventualmente sottratti alle Asp di Vibo e Crotone devono essere subito reintegrati nuove consegne in arrivo a discapito di Reggio Calabria”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese.

“La fotografia che viene fuori da questa comunicazione caduta come una bomba in un importante città dell’area centrale della Calabria ci racconta del rischio in cui potremmo imbatterci qualora la caccia al vaccino diventasse un caso politico, oltre che un allarme sociale – continua Scalese -. E questo mentre ci sono categorie a rischio, dagli anziani ultra 80enni agli operatori della scuola, che aspettano di sapere se mai partirà la campagna di vaccinazione. La stessa campagna che in molte altre regioni d’Italia è stata non solo avviata ma praticamente conclusa. Il vaccino è l’unica soluzione al contenimento della diffusione del coronavirus, tanto ovvio e semplice a dirsi quanto complicato a farsi, soprattutto in Calabria”.

“Ritardi e caos dovuti all’inesistenza di un piano vaccinale regionale e al ritardo nel numero di dosi somministrate ci portano ad assistere alle scene che abbiamo visto a Reggio Calabria, con file chilometriche di anziani in attesa, ma anche all’incertezza che si riverbera su un settore strategico come la Scuola, già segnato dalle chiusure a singhiozzo a cui vengono condannati gli istituti calabresi grazie ai colpi di testa del presidente facente funzioni, Spirlì – afferma ancora Scalese -. Per quanto riguarda sappiamo che i lavoratori del mondo della scuola hanno inoltrato al Ministero dell’Istruzione numerose segnalazioni in merito ai ritardi sull’attuazione del Piano vaccinale e alle modalità di prenotazione e di somministrazione dei vaccini – spiega ancora Scalese -. Denunciare non basta più, servono soluzioni. Davanti ad un sistema sanitario paralizzato da carenze di personale, mezzi e risorse, e distorsioni ataviche, in una fase di piena emergenza che a quanto pare nemmeno il commissario ad acta è in grado di gestire, non si può che invocare ancora una volta una imprescindibile sinergia istituzionale finalizzata al coordinamento tra i sindaci, tra i Comuni e le Asp, con in testa la Regione. Una solidarietà fattiva soprattutto tra Asp e Regione, ma attenzione: i dirigenti aziendali che sbagliano devono pagare. Non avendo più santi a cui votarci – conclude Scalese – non ci resta che Speranza, inteso come il ministro della Sanità. Purché si faccia in fretta”.