Roma – “Il dramma della Pandemia sembrava aver portato la scuola alla ribalta e, per un attimo, è stata a essa riconosciuto il ruolo che le compete – ha detto il Segretario UGL – Abbiamo assistito a vere e proprie gare sulle prospettive offerte e su quanto sembrava fosse pronto a esser fatto. A parole era una vera è propria autostrada proiettata verso l’alba di una nuova scuola, funzionale, inclusiva e ricca di potenzialità. Tutto questo è però rimasto nelle intenzioni e oggi siamo ancora alla ricerca di un’istituzione adeguata e aderente alla realtà”.
In pratica Cuzzupi ha ribadito quello che da mesi l’UGL Scuola sta affermando e cioè che alle parole non si da seguito mentre servirebbe un’urgente cambio di passo.
“La scuola ha bisogno di ben altro. L’assurdo balletto di circolari in merito alle procedure da seguire in caso di contagi – continua Cuzzupi – è l’esempio più evidente di quanto si stia navigando a vista. Persino le cose più semplici come l’adozione di mezzi d’areazione e purificazione dell’aria nelle classi sono state sacrificate sull’altare dell’apparire, del mostrarsi capaci di grandi disegni per poi concludere poco o nulla mentre nelle classi si rimane con la finestra aperta anche d’inverno. Tutto ciò è intollerabile.”
Ma il Segretario punta la barra dritta al futuro. “Non possiamo consentire che la scuola continui ad affidarsi alla volontà e alla capacità dei singoli. Occorre un diverso modo di far didattica, una scuola a dimensione giusta, che interagisca con i territori, con le realtà locali, con le famiglie dando ai giovani un senso di completezza e d’interconnessione con il loro mondo. Occorre realizzare quella che definisco “educazione attiva”, un’istruzione che si adatti alle dinamiche sociali formando al rispetto delle regole e a una corretta socializzazione. Questo – afferma Cuzzupi – non deve essere un sogno, occorre battersi e lottare per raggiungere l’obiettivo e dare il giusto peso a tutti gli operatori della conoscenza siano essi docenti, ATA, dirigenti. Da qui l’UGL Scuola intende partire e su questo chiediamo per l’ennesima volta al dicastero un confronto. Se il silenzio di chi fugge dai problemi dovesse persistere, allora saremo pronti a dar vita ad azioni incisive in tutte le sedi opportune. La scuola non può continuare a boccheggiare sotto i colpi dell’inefficienza. Per questo motivo dichiariamo lo Stato di Agitazione di tutto il personale della Scuola”.