Roma – “Che chi sia sottoposto a misure restrittive in carcere possa pensare di evadere, risponde certamente a una sorta di ‘etica’, quantomeno, lineare del pensiero. Che dai penitenziari, tuttavia, tendano ad allontanarsi operatori, dirigenti e persino Capi e Vice Capi del Dipartimento, dovrebbe far riflettere profondamente”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Abbiamo profonda stima per il già Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Dino Petralia, andato in pensione dal primo marzo con anticipo di un anno, e dell’attuale Vice Capo, Roberto Tartaglia, che sta per essere nominato Vice Capo del Dipartimento per gli Affari Giuridici ed Amministrativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per accostare le loro scelte, dettate anche da motivi familiari e personali (questo ha più volte dichiarato Petralia) a qualsiasi forma di disimpegno. Nondimeno, crediamo che il sistema penitenziario induca a forte demotivazione, fino a portare, non di rado, a un vero e proprio senso di frustrazione”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Ogni procedura selettiva interna per individuare operatori di qualsiasi ruolo e carriera da destinare a compiti che si svolgono fuori dalle cinte murarie (uffici amministrativi, uffici giudiziari, esecuzione penale esterna, nucleo investigativo centrale e regionale, etc.) vede centinaia di partecipanti e allo stesso modo si incontrano enormi difficoltà nell’individuare e nel trattenere Comandanti del Reparto del Corpo di polizia penitenziaria e Direttori di carcere, come dimostrano i molti istituti che ne sono privi da anni. Proprio come se il ‘pianeta carcere’ fosse caratterizzato da una forza centrifuga, anziché dalla forza centripeta di ogni pianeta. Tutto questo conferma, come ripetiamo continuamente, che l’esecuzione penale va riformata, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria va rifondato e il Corpo di polizia penitenziaria dev’essere riorganizzato”, prosegue il sindacalista.
“In attesa di conoscere chi, magari ancora una volta per poco tempo, siederà sul secondo scranno di Largo Luigi Daga, sede del DAP, invitiamo nuovamente la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ad aprire un confronto serio per addivenire a riforme complessive e promuovere provvedimenti con carattere d’urgenza che possano mettere in sicurezza l’apparato penitenziario che sconta anni di totale abbandono da parte della politica”, conclude De Fazio.