Roma – “La probabile recrudescenza della curva dei contagi da Covid-19, il caro vita con possibili tensioni sociali e, soprattutto, la crisi energetica che potrebbe mettere a rischio la fornitura di basilari servizi nelle carceri, come l’illuminazione, i riscaldamenti, l’acqua calda e, persino, la preparazione dei pasti, rischiano di causare gravissime difficoltà per la tenuta dell’intero sistema penitenziario e d’innescare una miscela esplosiva ancora peggiore di quella vissuta nel marzo del 2020, che provocò 13 morti, centinaia di feriti e devastazioni”.
A lanciare l’allarme è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“È palese che se vi fossero razionamenti di fonti energetiche e addirittura interruzioni alla fornitura della corrente elettrica, così come carenza di carburante per gli automezzi, andrebbero in crisi sia la già risicata sicurezza penitenziaria, sia i servizi minimi da fornire all’utenza detenuta. È di vitale importanza, e non solo metaforicamente, allora, che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e tutte le sue articolazioni centrali e periferiche non si facciano cogliere nuovamente impreparati ad accadimenti comunque prevedibili”, spiega il Segretario della UILPA PP.
“Per queste ragioni e per sapere se siano stati condotti studi e rilevazioni compiute in merito al fabbisogno energetico di tutti gli edifici, le strutture, gli automezzi e quanto necessario a garantire la funzionalità e la continuità dei servizi istituzionali e se sia stato approntato o meno un piano d’intervento da attuare in caso di bisogno, abbiamo indirizzato una specifica missiva al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), Carlo Renoldi. L’auspicio, ovviamente, è che si possano avere celeri rassicurazioni in tal senso”, conclude De Fazio.