‘Ndrangheta: lavori a ditte clan segnalate da prefettura

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Catanzaro – I lavori per l’alluvione di Parghelia avvenuta ad ottobre 2010 dovevano essere gestiti dalle ditte legate alla potente consorteria dei Mancuso. Anche davanti alle ripetute segnalazioni della Prefettura di Vibo Valentia, che aveva indicato all’ Amministrazione comunale dell’epoca i legami fra quelle stesse ditte e la ‘ndrangheta. A raccontare lo spaccato criminale che legherebbe amministratori locali compiacenti a mafiosi e’ stato il procuratore facente funzioni della Dda di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, insieme ai vertici di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza che hanno condotto le indagini per l’operazione “Costa pulita”.
“Sono riusciti ad approfittare anche dei danni provocati dall’alluvione di Parghelia – ha spiegato Nino de Santis, capo della Mobile di Catanzaro – grazie alla complicita’ di amministratori pubblici che si sono spesi per le aziende riconducibili alla famiglia utilizzando la formula della somma urgenza. E questo nonostante la Prefettura avesse avvisato gli amministratori dell’esistenza di pregiudizi penali”. Nel ricostruire la potenza affaristica delle cosche legate ai Mancuso, soprattutto riconducibile al clan Accorinti, la Guardia di Finanza ha evidenziato che “le indagini dimostrano che l’economia legata al territorio vibonese e’ condizionata completamente dalle cosche”, capaci anche, ha puntualizzato la polizia, ad entrare “nell’esercizio della giustizia privata” per le controversie tra semplici cittadini. D’altronde, oltre alle estorsioni, i Mancuso controllavano i collegamenti tra la Calabria e le Eolie, con il sequestro di tre societa’ di navigazione, gli affari nei villaggi turistici del comprensorio, ma avevano anche interessi economici in alcune cooperative del Nord Italia, in particolare a Gorgonzola, centro nell’area metropolitana di Milano.