Migranti: sbarco a Vibo, tre persone fermate da Polizia e Gdf
Vibo Valentia – Tre persone sono state fermate dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza in riferimento allo sbarco dei 400 migranti giunti lunedi’ scorso con la nave “Topaz Responder” nel porto di Vibo Marina, provenienti da sei distinte operazioni di salvataggio in mare aperto, avvenute nei giorni precedenti. Si tratta di tre africani di nazionalita’ gambiana, senegalese e marocchina. Uno e’ stato identificato come il pilota di un’imbarcazione priva di bandiera, partita, carica di migranti, dal porto libico di Sebrata, ed il secondo come colui che, prima dell’intervento di salvataggio, aveva percosso ripetutamente i passeggeri che non erano rimasti fermi al loro posto. Il terzo uomo e’ stato arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Brescia per espiare la pena di un anno e due mesi di reclusione per reati contro il patrimonio e reiterate violazioni di provvedimenti d’espulsione dal territorio nazionale. Tutti sono stati associati alla casa circondariale di Vibo Valentia.
Vibo Valentia – Tre persone sono state fermate dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza in riferimento allo sbarco dei 400 migranti giunti lunedi’ scorso con la nave “Topaz Responder” nel porto di Vibo Marina, provenienti da sei distinte operazioni di salvataggio in mare aperto, avvenute nei giorni precedenti. Si tratta di tre africani di nazionalita’ gambiana, senegalese e marocchina. Uno e’ stato identificato come il pilota di un’imbarcazione priva di bandiera, partita, carica di migranti, dal porto libico di Sebrata, ed il secondo come colui che, prima dell’intervento di salvataggio, aveva percosso ripetutamente i passeggeri che non erano rimasti fermi al loro posto. Il terzo uomo e’ stato arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Brescia per espiare la pena di un anno e due mesi di reclusione per reati contro il patrimonio e reiterate violazioni di provvedimenti d’espulsione dal territorio nazionale. Tutti sono stati associati alla casa circondariale di Vibo Valentia.
