Lavoro: sindacati, impegni disattesi per dipendenti Servirail

sindacati-bandiere-450Catanzaro  – “Il 17 maggio scorso, in occasione della presenza del ministro Delrio alla cittadella regionale, il presidente Oliverio e lo stesso ministro, incontrando una delegazione dei lavoratori ex dipendenti della Servirail, impresa operante nei servizi per Trenitalia, accompagnati dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil regionali, avevano assunto formale impegno di convocazione entro la settimana successiva di un incontro a Roma con i vertici di Trenitalia per dare risoluzione ad una annosa, drammatica e incomprensibile vertenza. Con grande rammarico riscontriamo che a tutt’oggi, nonostante ripetute sollecitazioni, nessuna convocazione e’ stata effettuata”. Lo denunciano, in una nota, i segretari genarali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, Angelo Sposato, Paolo Tramonti e Santo Biondo, che aggiungono: “Eppure il ministro Delrio aveva dichiarato di conoscere bene la vertenza e di comprendere la urgenza di una intercessione positiva verso Trenitalia anche alla luce della contrattazione in essere tra la Regione Calabria e la stessa Trenitalia circa il rinnovo del contratto di servizio, ambito nel quale per dichiarata volonta’ della Regione si porrebbero le condizioni per una ricollocazione produttiva dei lavoratori. Non ci sono parole – scrivono i tre segretari – per descrivere lo scoramento ed il disagio dei lavoratori interessati”. I sindacati, si legge, “reputano tale atteggiamento un segno brutto della disattenzione verso i problemi concreti del lavoro e dei lavoratori Calabresi, infatti solo essi, in tutta Italia, sono rimasti fuori dai processi di consolidamento occupazionale operato da Trenitalia, pur avendo servizi da espletare e requisiti di idoneita’. Senza un immediato riscontro – si legge – Cgil, Cisl e Uil della Calabria, nell’ambito della mobilitazione piu’ generale avviata con la manifestazione regionale del 20 giugno prossimo, definiranno con i lavoratori ogni iniziativa, compreso un sit-in a Roma, per sbloccare una situazione assurda, ma dalle nefaste conseguenze sulla loro dignita’ e condizione di vita”.