Armonie Festival: domani in scena Rosario Amato e Maria Luigia Gioffrè

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Catanzaro – È stata una chiacchierata culturale sulla “Produzione drammaturgica e i giovani calabresi” la conferenza stampa organizzata questa mattina da Armonied’ArteFestival presso la Casa delle Culture della Provincia di Catanzaro. Un incontro con la stampa per presentare le ultime due produzioni del festival, in prima assoluta, inserite nella seconda parte del cartellone pensato per questa XV edizione dal titolo “Creatività Contemporanea – Young & Others”. Prime assolute che si preannunciano dense di significato simbolico ma anche performance particolarmente convolgenti per i temi in campo – la sofferenza e resistenza femminile alla sofferenza delle guerre di tutti i tempi e i limiti della parola ce cede il passo più felicemente al gesto al movimento – e per l’impostazione coreografica e regista tutta fatta di effetti di parola, di danza e , soprattutto di “trame di luce”.
Moderati dal giornalista Rai Francesco Brancatella di RAI 1, hanno preso parte oltre al direttore artistico Chiara Giordano, anche gli autori delle due opere “Le supplici” e “Insignifidanza”, in programma nei giorni 5 e 8 agosto, rispettivamente Rosario Amato e Maria Luigia Gioffrè. Con loro i registi Edoardo Siravo, che sarà anche protagonista ne “ Le Supplici “, Filippo Stabile, altresì coreografo in entrambi i lavori, e lo scenografo e light designer Sebastiano Romano. Unici assenti Vanessa Gravina e Giovanni Carta, protagonisti in “Insignifidanza” , in arrivo a breve.
Dunque due giovani autori calabresi e un giovane coreografo, tutti calabresi, che però già contano collaborazioni nazionali ed internazionali, qui sostenuti dalla saggezza artistica e professionale di figure note e importanti del teatro italiano.
«Armonied’arteFestival – ha dichiarato il direttore artistico Chiara Giordano – ritiene di dover appunto coniugare l’energia creativa delle nuove generazioni con la sapienza di chi calca con successo le scene da decenni . Per noi è importante – ha continuato il direttore artistico – dare loro un’occasione di visibilità e produttività, perché produrre è una cosa che oggi non fa nessuno. Dare vita a tre produzioni proprie in un momento di crisi difficile come quello attuale vuol dire dare un’opportunità alla Calabria di esprimersi anche in una logica più larga di quella legata alla mera distribuzione di spettacoli ».
Un Festival definito a più riprese il primo esperimento di imprenditoria culturale nel Sud Italia, come ribadito da Rosario Amato «il merito principale di Armonied’ArteFestival è proprio quello di avere una visione: provare a costruire passo dopo passo un significato culturale».
Armonied’Arte, ha poi aggiunto Edoardo Siravo che ama definirsi “artigiano del teatro “, «è uno di quei festival che resiste alla morte generale della cultura in Italia attuando una sorta di resistenza culturale in un luogo unico com’è il Parco di Scolacium.
Tutto questo, d’altronde, come ricordato dal moderatore Francesco Brancatella nelle sue conclusioni, « perché noi contemporanei siamo tutti dei nani sulle spalle dei giganti di coloro che sono venuti prima di noi. Noi siamo l’eredità di quello e di quelli che ci hanno preceduti come il pendolo di Foucauld che va e viene ed il nostro compito è quello di prevederne il ritorno e raccontarlo».
Ed un filo rosso unirà i due spettacoli in programma : il corpo. Nelle Supplici sarà o l’archetipo del corpo come emblema della sofferenza, il corpo della guerra, mentre in “Insignifidanza” il corpo è la risoluzione dell’incomunicabilità ; così come la “parola” che genera conflitti nelle “Supplici”, è la causa dei conflitti intimistici ed esistenziali di “Insignifidanza”.
Un connubio dunque serratissimo tra teatro e danza, parola e movimento come sottolineato dal coreografo Filippo Stabile :«vedremo sei danzatori con un dramma dei corpi che diventa struttura nelle “Supplici” e undici danzatori in scena che creeranno la scenografia in movimento di “Insignifidanza”».
Da non perdere una proposta che certamente può collocarsi nella scia più alta del dibattito culturale e dello stile performativo internazionale.