Cinema: Pentedattilo Film Festival

pentedattiloReggio Calabria – Tre giornate all’insegna dell’arte ricche di proiezioni, incontri, workshop, installazioni e mostre fotografiche. È stato questo il Pentedattilo Film Festival, ritornato alla sua nona edizione dopo un anno di sospensione, premiato dalla fedeltà dei suoi abituali spettatori e dai tantissimi che a loro si sono aggiunti. Nonostante il mese da autunno inoltrato, l’afflusso del pubblico che ha invaso il borgo e lo ha fatto rivivere di entusiasmo e passione ha entusiasmato il direttore artistico Emanuele Milasi e tutto il suo staff che ha creduto assieme a lui nel progetto che vuole una unione simbiotica tra territorio e arte. Il territorio è in movimento, quindi: “La gente ha risposto molto bene, tornando assieme a noi nel borgo di Pentedattilo e riempiendo stradine, casette e vicoli. Abbiamo notato un pubblico disparato composto sia di interessati al tema del cortometraggio come espressione d’arte ma anche fatto di giovanissimi o meno giovani con la voglia di scoprire un borgo ricco di arte cinematografica proveniente da tutto il mondo”. Non sono mancati i momenti di commozione in relazione alla strage parigina: “La prima serata del Pentedattilo Film Festival ci ha avvolto in una magia appartata e privilegiata – ha affermato Maria Milasi, coordinatrice artistica davanti a un numerosissimo pubblico coinvolto – ma appena tornati in città abbiamo saputo dell’atto terroristico. Noi in questo borgo, grazie al festival, abbiamo ospitato e ci siamo arricchiti di produzioni provenienti da tutto il mondo: Iran, Francia, Giordania, Afghanistan e tantissimi altri paesi dell’oriente e dell’occidente del mondo. Per questo crediamo quanto l’arte possa superare i contrasti e favorire la fratellanza tra i popoli”. È un NO al terrorismo quello che parte dal borgo, grazie anche a un reading con le musiche di Antonio Aprile e le letture di Americo Melchionda, Katia Colica e la stessa Maria Milasi che, accanto alla bandiera della pace illuminata da candele, si affidano alla poesia. La piazza del borgo, gremita di gente si sposta tra le vie presso la casetta dove prendono il via le seguitissime proiezioni dei cortometraggi. Le selezioni, durante i tre giorni, hanno accontentato tutti i gusti: quelli all’insegna dell’emotività e della denuncia come “Bitter milk”, che riporta le tragiche vicende di intere famiglie che tra Afghanistan e Pakistan, per effetto della guerra ogni anno si dirigono verso il confine pakistano costrette a vendere i propri neonati per potersi sfamare. O che contribuiscono a trasportare gli spettatori in un’atmosfera insolita e difforme come “Babel”, uno spettacolare prodotto del’animazione francese che riporta l’ambito visionario di una metropoli futuristica in netto contrasto col mondo rurale. Non è mancata nemmeno una programmazione tutta dedicata ai più piccoli ma fortemente apprezzata e fruita dai grandi: i cartoni animati in proiezione la domenica pomeriggio hanno messo d’accordo le tantissime famiglie che hanno approfittato di un sole novembrino il quale, benevolo, ha accompagnato le tre giornate del festival riscaldando le rocce e rendendole accoglienti e ospitali. E in quest’atmosfera di arte, il pubblico ha potuto anche trattenersi fino a notte fonda nei punti di ristoro. Una conclusione del festival, quella di domenica notte, che ha visto anche un po’ di commozione in una dimensione internazionale ma a misura d’uomo. Che ha fatto dire a centinaia di persone un sorridente “Bentornato Pentedattilo Film Festival!”.