Al Marca storie di pietre preziose racchiuse in un romanzo

letizi-marca-czCatanzaro – Lenti, punte di trapano, radar, calotte d’aereo, microchip di personal computer o splendidi diademi e gioielli: cosa li accomuna? L’uso del diamante.
La pietra preziosa tra le più versatili e tra le più desiderate di sempre è infatti la protagonista di “Pigott? Il mistero del diamante perduto” il romanzo, presentato nella artistica cornice del MARCA di Catanzaro, opera a quattro mani del Tenente Colonnello della Guardia di finanza, a comando del Gruppo di Catanzaro, Marco Letizi, da anni impegnato nella lotta alla criminalità ed esperto di contrasto a terrorismo, ecomafie e sistemi di riciclaggio in ambito finanziario, e Ciro Paolillo, docente universitario presso la Sapienza di Roma di ” Storia, economia e produzione della gioielleria” ed esperto del mondo del diamante.
Durante la serata di presentazione si sono alternate la lettura di brani del romanzo, letizi-marca-cz1interpretati dai ragazzi della Scuola di teatro “Enzo Corea” di Catanzaro, e gli interventi degli autori che hanno coinvolto e stuzzicato la curiosità dell’uditorio svelando, dietro il fascino di una pietra, tante azioni, talvolta molto cruente, mosse dall’ingordigia dell’uomo che “sporca” la purezza naturale del diamante.
La storia avventurosa del secondo bene strategico della Terra attraversa scenari di guerra, in cui organizzazioni criminali di derivazione islamista, aiutate anche dalla morfologia del territorio, si dedicano al contrabbando di pietre preziose, scivolando in scene insanguinate in cui la cupidigia regna sovrana, per concludersi nel riscatto della nobiltà d’animo di una generosa gentildonna romana.
Tante le sfaccettature del diamante, tante le sfumature di uomini che si affacciano nel romanzo e che, come spesso nella vita, affannosamente rincorrono un’idea di perfezione o di ricchezza che non sempre è la felicità.
Mara Larussa