Lamezia: “Toghe rosso sangue”, in scena al Teatro Grandinetti

Toghe-rosso-sangue-1024Lamezia Terme, 18 maggio 2017 – Si terrà oggi 18 maggio 2017 al teatro Grandinetti di Lamezia Terme, alle 9.30 e alle 20.30, lo spettacolo “Toghe rosso sangue”, ispirato al libro del giornalista Paride Leporace e scritto dall’avvocato Giacomo Carbone, che tratta dei giudici morti per mafia tra cui i giudici Ferlaino di Lamezia Terme e Scopelliti di Reggio Calabria. Lo spettacolo, unica tappa del sud Italia, diretto dal regista Francesco Marino, vedrà sul palco Francesco Polizzi, Emanuela Valiante, Diego Migeni, Sebastiano Gavasso. Durante la serata, dopo lo spettacolo, saranno presenti sul palco diversi giudici di Lamezia e della Calabria, che dialogheranno con gli avvocati e gli attori della compagnia. All’incontro, organizzato dall’associazione “I Vacantusi” diretta da Nico Morelli e da “Strade Perdute” di Gianlorenzo Franzì, in collaborazione con l’Associazione nazionale magistrati, l’Associazione italiana giovani avvocati), Lions club e con la partecipazione dell’Ordine degli avvocati di Lamezia Terme, sarà presente anche il sindaco Paolo Mascaro. Il progetto “Toghe Rosso Sangue” nasce dalla voglia di “fare memoria”, conoscere una parte della storia italiana, troppe volte dimenticata e messa in ombra, gli ultimi 25 anni di storia italiana quelli che vanno dal 1969 al 1994. Dalla morte della giustizia alla giustizia della morte una linea rossa, del rosso del sangue, unifica tristemente l’Italia nella sua storia più cupa. Nell’arco di 25 anni, dal 1969 al 1994, 27 magistrati italiani hanno perso la vita per mano della mafia, della ‘ndrangheta, del terrorismo rosso, di quello nero, di soliti ignoti o di tristemente noti. Toghe-rosso-sangue-2Con pochissime eccezioni, oltre alla pena di morte decretata dai mandanti e decantata dagli esecutori, tali magistrati hanno subito una nuova morte: l’oblio. 27 magistrati “colpevoli” di servire lo Stato, vittime cancellate dalla memoria collettiva. Infatti per molti magistrati caduti nell’esercizio delle loro funzioni si è assistito a un deprecabile processo di rimozione del loro impegno – oltre che della loro vita – dalla faticosa storia della Repubblica Italiana. La storia di questi giudici attraversa la storia dell’Italia: dagli errori giudiziari verso il singolo cittadino ai processi sommari dei Nuclei Armati Rivoluzionari, dal Padrino di Coppola e Brando alla Magliana di Placido e Scamarcio, dalle micce corte di Prima Linea ai lunghi strascichi di Via D’Amelio, dalla sabbia e dal vento della Calabria alle vendette delle ‘ndrine per le vie della grigia Torino, dalle stragi di Stato allo stato di scomparso di Paolo Adinolfi. Da tutto questo nasce il progetto Toghe Rosso Sangue che è diventato uno spettacolo teatrale. Quattro voci, quattro attori, quattro anime avvolte da un’atmosfera tra il realismo e il noir e da una scenografia essenziale, che mirano con rabbia e con amore ad un teatro che non spettacolarizza ma, senza condanne né valutazioni politiche, silenziosamente grida un omaggio a uomini morti nell’adempimento del loro dovere: un omaggio al loro senso dello Stato. Un vecchio Stato di appena 150 anni.