Lamezia: Festival delle erranze e della filoxenia, laboratorio argilla

Lamezia Terme – Nel pomeriggio del 14 luglio 2019, all’interno della cornice del “Festival delle erranze e della filoxenia” giunto alla seconda tappa di Lamezia Terme, si è svolto il laboratorio di argilla organizzato dal “Progetto Gedeone”, progetto prevalentemente impegnato nel superamento dello stigma sulla salute mentale nella nostra società. L’idea è che “mediante l’utilizzo di beni comuni e ambientali si possa fare riabilitazione e favorire l’inserimento sociale”, che questi possano essere un validissimo strumento per favorire spontaneamente l’incontro, lo scambio, la condivisione, la convivenza, la crescita, la rinascita.
Due partecipanti al laboratorio citavano Sanmartino, Munch e Caravaggio; condividevano emozioni di viaggi. Conversazioni improbabili se non si creano contesti simili. Un bimbo vedeva un vulcano girare sul tornio, l’artista Cimorelli era attorniato da curiosi che attendevano il risultato della sua abilità. In fondo già ritrovarsi è terapia.
Inoltre a ridosso dell’antico fiume Ocinaro, attuale torrente Bagni, dove le tracce storiche riportano ai primi insediamenti della Città, Dario Leone archeologo, ha raccontato lo storico Villella, ha trovato nei pressi di Caronte una statuina a forma di donna con il ventre pronunciato, simbolo di fertilità. Leone era convinto che Caronte fosse l’Ara della Divinità “Madre Terra” e la presenza di acque calde ne era la testimonianza.