Fisco: Uil, tra Imu e Tasi acconto famiglie da quasi 12 mld

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Roma – Si avvicina il 16 giugno, data fissata per il pagamento dell’acconto della Tasi e dell’Imu: 19,7 milioni di proprietari di prima casa e 25 milioni di proprietari di altri immobili saranno chiamati al versamento della prima rata. Il conto tra Imu e Tasi a giugno sara’ di 12 miliardi di euro, di cui 9,7 miliardi di euro per la prima e 2,3 miliardi di euro per la seconda (1,8 miliardi di euro per la prima casa). Per la Tasi il costo medio complessivo (tutti i comuni) e’ di 180 euro medi, di cui 90 euro da pagare con l’acconto il prossimo 16 giugno. L’aliquota media si attesta all’1,95 per mille. Il costo della Tasi nelle citta’ capoluogo e’ di 230 euro medi (115 euro l’acconto a giugno), con punte di 403 euro. L’aliquota media nelle citta’ capoluogo e’ del 2,65 per mille. In 1/3 dei capoluoghi l’aliquota e’ al massimo: 3,3 per mille. I dati emergono dal terzo Rapporto Uil elaborato dal servizio politiche territoriali.
Secondo la Uil “la tendenza seppur minima” e’ che anche per quest’anno la pressione fiscale sulla casa e’ destinata a crescere, nonostante gli annunci del Governo che prometteva il blocco delle aliquote.

Al momento, prosegue la Uil, sono 1.490 i Comuni che hanno pubblicato le aliquote: 1.271 i Comuni che hanno pubblicato le aliquote Tasi per il 2015 sul sito del Ministero dell’Economia (29 Citta’ capoluogo), a cui si aggiungono 219 Comuni delle Province Autonome di Trento e Bolzano dove si paga l’Imi (imposta Municipale Immobiliare). Le Citta’ capoluogo che hanno pubblicato le aliquote per l’anno in corso vi sono: Ancona, Aosta, Arezzo, Asti, Bologna, Cagliari, Enna, Cesena, Forli’, Firenze, Livorno, Lodi, Lucca, Mantova, Modena, Padova, Rimini, Pordenone, Pesaro, Potenza, Reggio Emilia, Rovigo, Sondrio, La Spezia, Sassari, Treviso, Verona, Vibo Valentia, Fermo. “Anche se la tendenza generale e’ quella di confermare le aliquote dello scorso anno, spiega Guglielmo Loy – segretario Confederale Uil, 60 Comuni hanno rivisto leggermente al ribasso le aliquote, ma ben 173 Comuni le hanno riviste al rialzo e, tra questi 5 Citta’ capoluogo”. In particolare ad Enna l’aliquota passa dall’1 per mille dello scorso anno (non aveva pubblicato), al 2,5 per mille di quest’anno; a Modena si passa dal 3,1 per mille al 3,3 per mille; a Sondrio dal 2 per mille al 2,5 per mille; mentre a Potenza la detrazione fissa di 100 euro viene diminuita a 50 euro e quella per i figli minori passa da 50 euro a 25 euro; a Treviso la detrazione fissa di 200 euro passa a 150 euro. “Il costo medio della Tasi – continua Loy – sara’ di 180 euro medi (90 euro da versare con l’acconto), ma se si prendono a riferimento le sole Citta’ capoluogo l’importo sale a 230 euro medi (115 euro per l’acconto), con punte di 403 euro. Cifre decisamente piu’ alte per quanto riguarda l’acconto Imu sulle seconde case: il costo medio in questo caso e’ di 866 euro di cui 433 euro da pagare con l’acconto di giugno, con punte di 2.028 euro a Roma (1.014 euro l’acconto); 1.828 euro a Milano (914 euro di acconto); 1.792 euro a Torino (896 di acconto); 1.748 euro a Bologna (874 euro di acconto)”. “La media dell’aliquota applicata – spiega Guglielmo Loy – dai 107 capoluoghi di provincia si consolida al 2,65 per mille (superiore all’aliquota massima “ordinaria”), seppur “addolcita” dalle singole detrazioni introdotte dai singoli Comuni. Mentre l’aliquota media complessiva applicata in tutti i Comuni e’ dell’1,95 per mille”.