Olio: Confindustria Reggio, Ue penalizza prodotti di qualita’

olioweblamReggio Calabria – “Esprimiamo forte dissenso nei confronti delle recenti aperture del Parlamento europeo a favore dell’aumento di importazione di olio tunisino per ulteriori 35mila tonnellate all’anno. Si tratta di una scelta miope che rischia di indebolire i gia’ faticosi processi di rilancio, di un segmento molto importante per le economie dei territori del Mezzogiorno e della Calabria in particolare”.
E’ quanto afferma il presidente della Sezione Agroalimentare di Confindustria Reggio Calabria, Giuseppe Quattrone, che aggiunge: “Il tessuto imprenditoriale dell’Agroalimentare che fa capo alla rete confindustriale reggina sta mettendo in atto uno sforzo notevole, in un contesto economico e finanziario non certo favorevole, per ampliare il quadro delle opportunita’ d’investimento e, quindi, le possibilita’ di penetrazione delle aziende reggine anche nei mercati esteri. In questa direzione – prosegue Quattrone – sono stati gia’ compiuti passi in avanti molto importanti sul fronte dell’internazionalizzazione e dei rapporti commerciali, con le varie realta’ imprenditoriali di settore in Europa e nello stesso bacino del Mediterraneo. E confortano in tal senso, anche i progressi sul fronte normativo per quanto riguarda l’innalzamento della percentuale minima di succo di arance nelle bibite dal 12 al 20 per cento. In questo quadro la sfida che vede impegnate le aziende reggine del comparto Agroalimentare, e’ proprio quella della ricerca costante della qualita’. Un percorso complesso ma ambizioso – spiega il presidente della Sezione Agroalimentare dell’associazione di via Torrione – che suscita grande interesse da parte dei buyer internazionali, attirati dai prodotti di assoluta eccellenza che il nostro territorio e’ in grado di proporre. Tuttavia sull’olio, cosi’ come sulle produzioni di agrumi, dobbiamo ancora una volta registrare un orientamento da parte dell’Europa, incapace di sostenere i processi di crescita in atto sui territori e il piu’ generale trend positivo che, specie per quanto riguarda la produzione di olio, stiamo riscontrando. Tutto cio’ ci preoccupa e per questo crediamo – conclude Quattrone – che sia necessario promuovere una forte azione istituzionale, tra enti, associazioni di categoria e tessuto produttivo, al fine di orientare le politiche comunitarie per il settore Agroalimentare verso una maggiore tutela e valorizzazione dei prodotti di qualita’ che, non solo sono rappresentano la capacita’ degli imprenditori di produrre eccellenze apprezzate e ricercate in tutto il mondo ma, al tempo stesso, esprimono un forte valore identitario dei territori di appartenenza”.