Call center: Mise, dal governo un fondo per l’innovazione

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Roma – Alla seconda convocazione del tavolo generale sui call center al Mise il governo ha portato alcune proposte concrete e le verifiche svolte per contrastare le delocalizzazioni. Alle parti sociali e’ stato illustrato l’emendamento al ddl Concorrenza che inasprisce le sanzioni gia’ previste nell’articolo 24 bis della legge n.83 del 2012 contro le delocalizzazioni, in cui sono state individuate le competenze dei ministeri in ordine alla comunicazione e all’irrogazione delle sanzioni nel caso di mancata informazione al cittadino sull’ubicazione in un paese extra Ue del call center. Il Mise, si legge in una nota, ha fatto sapere di aver effettuato un monitoraggio su 316 numeri e che continuera’ nell’azione di verifica. Dal governo, infine, e’ stato proposto un fondo per l’innovazione, strumento essenziale per il salto di qualita’ del settore, per abbinare tecnologia e formazione, per arrivare alla digitalizzazione delle aziende e rendere piu’ stabile l’occupazione.
“Stiamo cercando di dare soluzioni a un settore che ha una grande complessita’, ed e’ anche per questo che abbiamo istituito un coordinamento permanente. Dobbiamo investire nell’innovazione anche nell’ottica di ridurre gli esuberi dove sono stati dichiarati”, ha detto al tavolo la viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, dando appuntamento alle parti sociali per il prossimo 17 giugno. Rispondendo ad alcune posizioni emerse al tavolo tese ad individuare solo nei committenti il problema del settore la Bellanova ha precisato che “e’ troppo semplice dare tutta la responsabilita’ alle imprese committenti, dobbiamo guardare al complesso dei problemi”. “Quanto alle difficolta’ immediate, a sostegno c’e’ lo strumento dei contratti di solidarieta’ – ha concluso la Viceministro- oltre a 11 milioni per la cassaintegrazione che servono a coprire per il 2017”.