Agroalimentare: Molinaro, difendiamo le nostre produzioni

pietro-molinaro-450Catanzaro  – “Sul cibo e agroalimentare si gioca una partita importante per la nostra economia. Coldiretti tiene sempre alta l’attenzione sul cibo e il valore delle produzioni e lo ha fatto, nella sede del Parlamento Europeo a Strasburgo, con un focus speciale dedicato quello che rappresenta un vero e proprio scandalo delle etichette a semaforo degli alimenti che si vogliono imporre in Europa Anche dalla Calabria o si alza il coro del no per una scelta che potrebbe penalizzare un modello alimentare che fa dell’Italia il paese piu’ sano del mondo con la dieta mediterranea Made in Italy da tutti apprezzata”. Lo afferma Pioetro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria. “Il rischio e’ che l’etichetta a semafori, gia’ adottata nel Regno Unito – aggiunge – si estenda anche ad altri paesi colpendo i prodotti Made in Italy con indicazioni sbagliate e fuorvianti. A forte rischio molti prodotti agroalimentari calabresi come vino, olio, formaggi, pasta, ed altri consumati in tutta Europa nonche’ la nostra identita’ che ha nei prodotti della Dieta Mediterranea il suo punto di forza. La Calabria, proprio in questi ultimi tempi, proprio per la straordinaria varieta’ dei suoi prodotti sta riscuotendo una forte spinta grazie anche all’impegno di qualificati chef. Si tratta – spiega Molinaro – di una informazione visiva sul contenuto di nutrienti abbinata a un colore e alla percentuale giornaliera di assunzione. Temiamo gli effetti di questa assurda catalogazione che non si basa sulle quantita’ effettivamente consumate, ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze come grassi, sali e zuccheri. Il sistema – denuncia la Coldiretti – finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e promuovere, al contrario, ad esempio, le bevande gassate senza zucchero, fuorviando i consumatori rispetto al reale valore nutrizionale. Un danno quindi per la salute dei cittadini e con un impatto forte sul tessuto produttivo nazionale e regionale in termini non solo economici ma anche occupazionali”.