Imprese: Boccia, “il Jobs act non va toccato”

Gioia Tauro (Reggio Calabria)  – “La nostra linea e’ chiara, crediamo che non si debbano toccare le misure per il lavoro come il jobs act o gli strumenti del pacchetto Industria 4.0, i cui effetti sull’economia reale sono evidenti, piu’ 30% di investimenti privati, piu’ 7% di export. La politica deve essere misurata dai risultati sull’economia reale e alcuni provvedimenti stanno producendo effetti concreti. Non abbiamo tempo per fare i conti con una societa’ ideologica, occorre essere pragmatici e far prevalere buon senso”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. intervenendo a Gioia Tauro (Rc). La sala consiliare del Comune calabrese ha ospitato le pre assise per il Sud della confederazione degli industriali. L’evento, che ha visto la partecipazione di numerosi imprenditori calabresi e provenienti da altre regioni del Mezzogiorno, ha rappresentato una tappa di avvicinamento in vista delle assise generali che la Confindustria celebrera’ il prossimo 16 febbraio a Verona.
“Oggi ho ascoltato molte proposte utili e interessanti – ha detto il presidente di Confindustria- di una parte importante di un Sud che vuole reagire attraverso una dimensione altamente simbolica come quella di Gioia Tauro. Ripartire da quest’area significa porre al centro due questioni importantissime, quella della legalita’ e quella del rilancio infrastrutturale. Questo paese non deve lasciare nessuno indietro e questo territorio – ha aggiunto – ha tutte le carte in regola per diventare un laboratorio sperimentale per l’attrazione di nuovi investimenti e in cui la questione industriale diventa centrale”.

 

Gioia Tauro, ha poi detto il presidente di Confindustria, “e’ un sito strategico e dalle grandi potenzialita’, dopo l’allargamento del canale di Suez e la pianificazione da parte della Cina delle rotte della seta, quest’area puo’ diventare un motore di sviluppo per l’intero Paese. Un Paese che deve rifiutare l’idea di essere periferia dell’Europa – ha proseguito – ma essere centrale tra il continente e il Mediterraneo. Il 16 febbraio nel corso delle assise di Verona affronteremo chiaramente i contenuti dei programmi politici. Riteniamo che ci siano sul tavolo molte proposte ma occorre fare i conti con il nodo risorse, definendo le priorita’ che il Paese vuole affrontare. L’idea che porteremo a Verona – ha annunciato – sara’ proprio l’idea di visione del Paese in cui si cambia il paradigma di pensiero, cioe’ prima si decide quali effetti sull’economia si vogliono realizzare e poi si individuano provvedimenti e risorse”.