Bankitalia: Calabria, “crescita modesta, poverta’ ai massimi”

Catanzaro  – L’attivita’ economica, in Calabria, durante il 2017, “e’ cresciuta in misura modesta, in linea con l’anno precedente” e gli indicatori di poverta’ restano ai massimi nel Paese. Lo rileva il rapporto annuale sull’economia regionale realizzato dalla Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, con la collaborazione della filiale di Reggio Calabria. Secondo l’istituto, “la ripresa congiunturale, in atto ormai da un triennio, e’ stata sostenuta principalmente alla domanda interna, che ha beneficiato dell’aumento dei redditi da lavoro e dei consumi delle famiglie calabresi. Gli investimenti – prosegue Bankitalia – hanno ripreso a crescere, soprattutto nel settore industriale. I livelli di Pil e occupazione restano tuttavia ancora distanti da quelli del 2007, ultimo anno prima della crisi, e anche la distribuzione dei redditi resta uguale”.
Per quanto riguarda le imprese, l’istituto osserva: “Alla ripresa ciclica si e’ accompagnato un recupero nella produttivita’ delle imprese, che tuttavia permane su livelli nettamente inferiori al resto del Paese. Questo divario dipende da fattori interne alle aziende e dal contesto in cui esse operano. La redditivita’ delle imprese nel biennio 2016-2017 e’ migliorata: le maggiori risorse generate sono state destinate in gran parte alla spesa per capitale fisso”.
I prestiti bancari alle imprese, inoltre, “sono cresciuti, sebbene con un’intensita’ contenuta: l’aumento ha riflesso in prevalenza l’andamento della domanda di credito, che risente ancora di un atteggiamento prudente da parte delle imprese”, mentre “l’offerta di credito resa selettiva soprattutto per la clientela giudicata rischiosa”.
Un capitolo specifico del report della filiale calabrese di Banca d’Italia riguarda il mercato del lavoro: “Nel 2017 si e’ intensificato il recupero dell’occupazione, che e’ cresciuta sia tra gli autonomi sia nel lavoro dipendente. Il tasso di disoccupazione si e’ leggermente ridotto, restando pero’ elevato in particolare per donne e giovani. L’incidenza della disoccupazione tra i laureati – scrive l’istituto e’ circa il doppio di quella osservata in Italia: vi influisce anche il basso utilizzo di personale qualificato da parte delle imprese calabresi, e questo divario contribuisce in parte a spiegare gli intensi flussi migratori di capitale umano in uscita”.

Il miglioramento delle condizioni nel mercato del lavoro, secondo la Banca d’Italia, “ha influito positivamente sulla situazione economica delle famiglie”, con i consumi che “sono ulteriormente cresciuti, anche se con un’intensita’ inferiore al 2016” e con un aumento del ricorso ai prestiti e quindi all’indebitamento, anche se nonostante il recupero registrato nei redditi medi delle famiglie “il tasso di poverta’ rimane superiore a quello pre-crisi e sui livelli massimi del panorama nazionale”, tanto e’ vero che – spiega l’istituto – “in termini pro-capite, nel 2016 il reddito disponibile in Calabria era di circa 12.500 euro, un valore nettamente piu’ basso che in Italia”.
Sotto la lente della Banca d’Italia anche il mercato del credito, nel quale si registra come “i prestiti bancari al settore privato sono cresciuti, soprattutto quelli erogati dalle banche non appartenenti ai primi cinque gruppi nazionali” e “continua a migliorare la qualita’ dei prestiti, beneficiando anche della crescita dell’attivita’ economica”. Ultimo segmento analizzato dal rapporto annuale della filiale calabrese di Bankitalia riguarda la finanza pubblica decentrata: “Nonostante siano riusciti in gran parte a rispettare nel 2017 la regola del pareggio di bilancio, gli enti territoriali continuano a caratterizzarsi per una difficile situazione finanziaria. Cio’ influisce sulla spesa per investimenti, che continua a calare. Nel contempo – rileva l’istituto – l’esecuzione finanziaria del Programma operativo regionale 2014-2020 risulta ancora bassa, anche a causa del ritardo nell’avvio. Nell’ultimo biennio si e’ registrato un peggioramento nel disavanzo della sanita’, e permangono le problematiche connesse ai tempi di pagamento dei fornitori, ancora eccessivamente lunghi. Infine – annota Bankitalia – la pressione fiscale locale sulle famiglie e’ rimasta stabile, al di sopra della media delle altre regioni”. Il rapporto e’ stato presentato oggi in una conferenza stampa dal direttore della Banca d’Italia regionale, Sergio Magarelli, e dai ricercatori dell’istituto Giuseppe Albanese, Antonio Covelli e Iconio Garri’.