Manovra: Biondo (Uil), segna un passo indietro per il Sud

Catanzaro – “Il documento di economia e finanza varato dal Governo Conte, nonostante sia diretto a chiudere con le politiche di austerita’ imposte nel passato dall’Europa, di fatto appare come una legge di bilancio in linea di continuita’ con le precedenti”. Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo. “Rispetto agli anni scorsi – spiega Biondo – questa manovra economica manca di una visione capace di costruire una strategia di rilancio organica e complessiva che comprenda il sistema Paese nella sua interezza, e soprattutto continua a perpetuare la logica, da Prima Repubblica, in base alla quale per far crescere l’Italia basta fare debito pubblico, anziche’ intervenire, invece, a rimuovere gli ostacoli che impediscono la crescita del Paese: l’inefficienza della pubblica amministrazione, l’elevata tassazione sul costo del lavoro, l’evasione fiscale. Per far ripartire l’Italia, per rimettere in marcia l’economia del Mezzogiorno, la manovra economica – sostiene il segretario della Uil calabrese – avrebbe dovuto seguire una linea produttivista, avrebbe dovuto concentrare uno sforzo sull’aumento degli investimenti pubblici in infrastrutture e sul sostegno agli investimenti privati per aiutare a far crescere la competitivita’ delle imprese”. Biondo osserva che “per quanto riguarda il Sud, rispetto al recente passato, questa legge di bilancio sembra compiere qualche passo indietro. Il reddito di cittadinanza non e’ sufficiente a dare risposte e soluzioni alla crisi del Mezzogiorno. Al Sud serve innanzitutto che il Governo compia la scelta strategica di investire sulla portualita’ concentrando risorse nei porti del Mezzogiorno, in particolare su quello di Gioia Tauro. Le Zes devono divenire nel tempo lo strumento principale attraverso il quale l’Italia deve sfruttare fino in fondo la sua posizione sul Mediterraneo, fino ad oggi snobbata, per attrarre i grandi traffici internazionali, a partire dalla Via della seta. Sull’hub gioiese, la cui centralita’ nel bacino del Mediterraneo pare sfumare giorno dopo giorno, il Governo deve procedere alla definizione del nono della guida dell’Autorita’ portuale che rimane aperto da troppo tempo”.

“In questa legge di bilancio inoltre – prosegue il segretario generale della Uil Calabria – il governo deve garantire la storicita’ del finanziamento del fondo per la forestazione calabrese e, prima che il reddito di cittadinanza al Sud venga declinato in lavori socialmente utili, va chiusa definitivamente nella nostra regione la vertenza dei 4500 Lsu/Lpu calabresi. Questa operazione puo’ essere portata a compimento solo attraverso il finanziamento strutturale di circa 50 milioni di euro che il governo nazionale deve assicurare gia’ all’interno di questa manovra economica per favorire la stabilizzazione di questi lavoratori. Rispetto a queste ultime tematiche sollevate,il governo regionale tuttavia non puo’ essere sollevato dalle proprie responsabilita’. Le riforme tanto attese in Calabria sono rimaste ferme al palo. Sulla questione degli Lsu/Lpu, in questa legislatura non si e’ provveduto ad offrire a questi lavoratori, attraverso l’emanazione di una legge regionale, un percorso lavorativo strutturale nella pubblica amministrazione calabrese”. Il segretario della Uil calabrese chiede infine “alla deputazione parlamentare calabrese, in particolare a quella che ha lo stesso colore politico del Governo, e al governo regionale di porre la massima attenzione da qui fino a fine anno sull’iter parlamentare del disegno di legge di bilancio. Noi come sindacato continueremo, gia’ nei prossimi giorni, ad attenzionare il tema sul piano nazionale e territoriale con lo svolgimento degli attivi unitari che si terranno su tutto il territorio regionale. Crediamo – conclude Biondo – che con il confronto e la discussione si possano trovare le soluzioni per superare le zone d’ombra che questa manovra economica porta con se'”.