Lavoro: sindacati, “Stato d’agitazione comparto Tlc in Calabria”

Catanzaro – Le segreterie regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil della Calabria annunciano lo stato di agitazione del comparto delle telecomunicazioni a causa della perdita di posti di lavoro che si registra nel settore.
In una nota congiunta delle loro segreterie regionali, Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil ricordano che “lo scorso 12 giugno 2018 veniva raggiunto un importante accordo al Ministero dello Sviluppo economico tra Tim e le organizzazioni sindacali nazionali di categoria, che si prefiggeva la salvaguardia del perimetro occupazionale interno all’azienda attraverso l’applicazione di un contratto di solidarieta’ difensiva (12 mesi per 29456 lavoratori) e il ricorso a prepensionamenti volontari incentivati, e di garantire la sostenibilita’ sociale nella gestione degli appalti. Un accordo salutato trionfalmente dal ministro Di Maio (che aveva twittato la risoluzione della vertenza Tim ancor prima della sottoscrizione dell’accordo), e che – rilevano i sindacati – aveva trovato il plauso dei sindacati che consideravano l’accordo lungimirante in quanto non si limitava alla gestione difensiva degli esuberi ma dava una prospettiva di lungo termine all’intera filiera delle telecomunicazioni. Ebbene, a oggi 7 febbraio 2019, possiamo affermare che nessuno degli impegni assunti e’ stato mantenuto”.

Secondo le segreterie regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil “le conseguenze di cio’ si stanno toccando con mano in tutto il Paese e in particolare nella regione Calabria, dove nel mondo degli appalti di Tim operano migliaia di lavoratori e a causa della riduzione dei volumi di traffico telefonico verso gli out sourcer che svolgono attivita’ di call center, si sono persi centinaia di posti di lavoro. In questa condizione di incertezza – proseguono i sindacati – il problema occupazionale e’ stato ancor piu’ aggravato dal “Decreto Dignita’”, che con le sue rigidita’, non ha consentito il rinnovo di una parte dei contratti precari che sarebbero dovuti essere prorogati in vigenza della vecchia legge”.
Nell’attesa, continuano i sindacati, che “il Governo metta da parte la campagna elettorale per le europee e si dedichi ai cittadini calabresi”, le segreterie regionali di Slc Cgil,, Fistel Cisl e Uilcom Uil della Calabria “annunciano lo stato di agitazione dell’intero comparto delle telecomunicazioni, non escludendo l’avvio di una mobilitazione regionale qualora non si riscontrassero tempestivi interventi per bloccare le scelte irresponsabili di Tim, scelte che stanno trascinando in una crisi senza precedenti, anche le tante aziende che operano nella filiera delle Tlc. Per questo – concludono – la manifestazione unitaria nazionale del 9 febbraio a Roma #FuturoalLavoro, sara’ per il nostro settore in Calabria un primo appuntamento per richiamare l’attenzione del Governo sui temi delle nostre rivendicazioni”.