Regionalismo differenziato: Cisl, difendiamo i diritti dei calabresi

Catanzaro – “C’e’ il rischio concreto che la Calabria possa essere spinta ancor di piu’ in una condizione di marginalita’ rispetto al resto del Paese. Con una lesione sostanziale di diritti fondamentali come quello alla salute o alla tutela dell’ambiente”. E’ il pericolo che il segretario di Cisl Calabria, Tonino Russo adombra nel caso in cui il Governo dovesse concedere maggiore autonomia ai territori nell’ambito dell’attuazione del cosiddetto ‘Regionalismo differenziato’ che definisce “spinto”. “E’ fondamentale – sostiene – prima di intraprendere una strada che potrebbe compromettere quegli equilibri tra territori basati su principi solidaristici voluti dai nostri padri costituzionali, garantire basi condivise per offrire pari diritti a tutti i cittadini italiani. Soprattutto in materie delicate quali sono la tutela dell’ambiente, del lavoro, dell’istruzione e della salute”. Su quest’ultimo punto Russo segnala “come l’avvio di un percorso di regionalismo che si basasse su dati puramente legati alla produzione di reddito locale e sul numero di residenti genererebbe un effetto devastante per le regioni piu’ fragili non facilmente quantificabile allo stato attuale”.

Tra i meccanismi definiti “perversi” dal leader della Cisl ci sarebbe quello “di innestate un effetto moltiplicatore dell’esodo sanitario da regioni come la Calabria che avrebbero meno risorse per garantire i Livelli essenziali d’assistenza. Come segnalato dall’ultimo report del ministero della Salute – ricorda Russo – la mobilita’ ospedaliera verso altre strutture extraregionali registrata dal Sistema sanitario calabrese ha superato il 20 per cento. Un eventuale processo di riduzione delle risorse non farebbe che incrementare questo fenomeno con l’aggravante di generare maggiori sperequazioni tra classi sociali oltre che tra territori”.
Da qui il richiamo. “Occorre valutare fin dall’inizio – sostiene Russo – gli effetti di una riforma che trasformera’ le basi del nostro vivere comune facendo attenzione a non intraprendere percorsi involutivi”. Il riferimento del segretario della Cisl “e’ a quel tentativo di procedere al ‘Regionalismo differenziato’ in ragione del gettito fiscale dei territori nella logica egoistica che chi produce piu’ ricchezza debba poi trattenere a se tutti i benefici”. “Non puo’ essere eretto a principio di riforma – afferma a questo proposito – una motivazione che sembra rispondere piu’ ad esigenze di mera propaganda elettoralistica, ma che nella sostanza, finirebbe per inasprirebbe le tensioni tra regioni piu’ deboli e quelle piu’ ricche del Paese. Gettando le basi di un vero e proprio percorso di disgregazione territoriale. Noi come Cisl – conclude – terremo alto il livello di guardia per impedire questa deriva e siamo pronti a qualsiasi forma di lotta per tutelare i diritti della nostra regione e delle popolazioni del sud Italia. Su questo terreno facciamo appello a tutta la deputazione calabrese presente tra le fila della maggioranza di governo per fare quadrato e spingere l’esecutivo a non compiere scelte che possono compromettere il futuro dei calabresi”.