Governo: Vincenzo Boccia, taglio tasse su lavoro sia priorità

Cosenza  – “Stiamo dicendo da tempo che per noi una grande riforma fiscale del paese deve avere un’attenzione su due aspetti, uno è il nodo risorse. Abbiamo un debito pubblico rilevante e quindi risorse non elevate e non possiamo fare maggior debito pubblico. L’altro è darci delle priorità. Una di queste, per noi, insieme a tante altre parti sociali, è quella di ridurre le tasse sui salari dei lavoratori italiani”. Lo ha detto parlando a Cosenza, in occasione dell’assemblea della locale associazione degli industriali, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che chiede anche “un grande piano di inclusione giovani che riguardi tutto il Paese e in particolare il nostro Mezzogiorno”.

Prioritaria anche, a giudizio di Boccia, “una grande accelerazione a una grande dotazione infrastrutturale che significa apertura dei cantieri, incremento del lavoro, politica anticiclica. Ma le infrastrutture per noi – ha precisato – sono un elemento di idea di società perché collegano territori e quindi includono persone. Il Paese ha bisogno di reagire – ha proseguito Boccia – perché, tra l’altro, i dati della recessione in Germania, la recessione nel nostro Mezzogiorno, il calo degli ordini dell’industria del Nord, ci dicono che i dati previsionali chiaramente sono non positivi tant’è che il governatore Draghi ha realizzato una manovra monetaria espansiva proprio per questi aspetti a cui andrebbe accompagnata una politica per la crescita italiana ed europea”.

 

 

Sud: Vincenzo Boccia, grande questione nazionale
“Il Sud ha bisogno di entrare in una grande questione nazionale. Non possiamo permetterci distrazioni e dobbiamo evitare quelle volgarità di valutare le persone dalle latitudini e non da cosa fanno”. Lo ha detto, parlando a Cosenza, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. “Cosenza e la Calabria – ha proseguito il presidente degli industriali – sono nel mio cuore. Il ruolo della Calabria è centrale. La nostra visione del Paese non è di un’Italia periferia dell’Europa, ma di un’Italia centrale tra Europa e Mediterraneo. In questo il Mezzogiorno e la Calabria diventano protagonisti di una scena internazionale che l’Italia può giocare in termini economici e politici”.
La ripresa dell’export del Meridione, ha poi aggiunto il presidente di Confindustria, “è un buon segno e determina la capacità dei nostri imprenditori e imprenditrici di guardare al mondo come a un grande mercato e va chiaramente accelerata con una politica economica coerente”.