Olio: Cia, previsione produzione boom al Sud, guida la Puglia

Roma  – È l’anno del riscatto per la produzione olivicola italiana. Dopo la campagna dello scorso anno, la peggiore di sempre, sarà la Puglia – vero polmone olivicolo nazionale – a guidare la ripresa della produzione di olio extravergine d’oliva italiano. Nonostante i problemi legati alla Xylella. È quanto emerge dall’indagine esclusiva eseguita dagli osservatori di mercato di Cia-agricoltori italiani, Italia olivicola e Aifo (Associazione italiana frantoiani oleari), che stimano una produzione di poco superiore alle 330.000 tonnellate di olio a livello nazionale, un dato che quasi raddoppia (+89%) la produzione finale dello scorso anno, attestatasi intorno alle 175.000 tonnellate di prodotto. A trainare la ripresa sono soprattutto le Regioni del Sud. Un’ottima annata per la Puglia (+175%), che da sola produrrà quasi il 60% dell’olio extravergine d’oliva nazionale: il tacco d’Italia sarà trainato dalle province a maggior trazione olivicola, Bari, Bat e Foggia. Si conferma il trend negativo del Salento distrutto dalla Xylella, con la drastica riduzione, rispetto alla già terribile annata passata, del 50% della produzione.Annata molto positiva per la Calabria (+116%), che conserva la seconda piazza tra le Regioni italiane davanti alla Sicilia (+38%). Al Sud bene la Basilicata, che quasi quadruplica la produzione dello scorso anno (+340%). Positiva la campagna olearia anche in Sardegna (+183%), Campania (+52%) e Molise (+40%). In chiaroscuro, invece, il bilancio delle Regioni centrali: ad Abruzzo (+52%) e Marche (+63%), si contrappongono i dati negativi di Lazio (-19%), Toscana (-20%), Umbria (-28%) ed Emilia-Romagna (-50%) dovuti alla ciclicità che caratterizza la produzione olivicola e al ritardo della fioritura causata dalle basse temperature di inizio primavera. Maglia nera della produzione italiana saranno tutte le Regioni del Nord, che registreranno un calo evidente: picco minimo in Liguria (-43%), picco massimo in Lombardia e nel Veneto (-65%). “Dopo un 2018 catastrofico per il settore, finalmente un’inversione di tendenza – ha detto il Presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino -. Ora bisogna premiare la filiera agricola che si impegna nella produzione di un olio di qualità, garantendo prezzi più equi, adeguati e remunerativi”. “Gli olivicoltori, dopo le sofferenze dello scorso anno, meritavano un’annata come quella che sta per iniziare che sarà caratterizzata, dalla qualità ma anche dalla quantità”, ha dichiarato il Presidente di Italia Olivicola Gennaro Sicolo. “La qualità del nostro olio sarà eccellente – ha sottolineato il presidente di Aifo, Piero Gonnelli -. Per la quantità invece registriamo una decisa ripresa rispetto al disastro dello scorso anno, ma siamo ancora lontanissimi dal soddisfare in toto il fabbisogno dei consumatori italiani”.