Ferrovie Calabria: Filt, tre proposte alla Regione per rilancio

Catanzaro  – Tre proposte “all’unico assessore ai trasporti d’italia che non convoca i sindacati”. Ad avanzarle, in un comunicato, è la Filt Cgil Calabria.
“Il Governo nazionale – si legge in un comunicato – ha stabilito all’articolo 198 del decreto rilancio per difendere la propria infrastruttura ferroviaria di riconoscere un corrispettivo di 100 milioni di euro, di una più cospicua dotazione, per compensare i minori ricavi derivanti dalla diminuzione dei servizi a causa di Covid 19. Tale indennizzo è finalizzato a compensare il gestore a fronte della contrazione degli introiti causata dalla diminuzione del traffico ferroviario e dalla soppressione dei treni da parte delle imprese ferroviarie. Il trasporto ferroviario va difeso in modo particolare, non solo per questa emergenza, perché rappresenta una mobilità ambientalmente sostenibile e che per una Regione come la Calabria congiunge non solo città ma anche le zone interne. Per questo – scrive la Filt – proponiamo alla Regione Calabria di istituire un fondo con propria dotazione per sostenere l’infrastruttura ferroviaria di proprietà della Regione e gestita da Ferrovie della Calabria. Il patrimonio ferroviario regionale è tutelato da moltissime regioni italiane”.
Per la Cgil, inoltre, “la mobilità sostenibile risponde alle esigenze anche di favorire la ripresa economica, soprattutto di un settore come il turismo. Per questo – si legge – proponiamo alla Giunta regionale di prevedere con propri fondi regionali il sostegno del Treno della Sila garantendo da giugno a ottobre e nei mesi di dicembre e gennaio la gratuità del servizio per consentire al comprensorio della Sila una più rapida ripresa economica e delle presenze”.La Cgil, infine, propone “l’immediata costituzione di un tavolo regionale di confronto con amministratori locali, sindacati e associazioni per trovare le risorse per le ferrovie taurensi da dieci anni bloccate e, adesso, anche a causa di Covid 19, diventate struttura fondamentale della mobilità nella piana di Gioia Tauro”.