Fase 3: Cisl, riunione esecutivo Calabria con Furlan e Sbarra

Catanzaro – La situazione politico-sindacale nel Paese e in Calabria e l’impatto dell’emergenza coronavirus sul piano dell’economia e del lavoro. Sono stati questi i temi al centro dei lavori dell’esecutivo regionale della Cisl Calabria, che si sono svolti oggi, in videoconferenza, con la partecipazione del segretario generale del sindaco, Annamaria Furlan, e del segretario generale aggiunto Luigi Sbarra. A introdurre i lavori è stato il segretario generale della Cisl Calabria, Tonino Russo, che ha, in primo luogo, manifestato “forte preoccupazione per la rissosità della politica nazionale e di alcuni settori sociali, mentre sarebbero importanti dialogo e collaborazione anche per sostenere idee chiare nel contesto europeo. Si può, attingendo al Mes (37 miliardi), avere risorse importanti per mettere ordine in un sistema sanitario regionale ammalato e recuperare il terreno perduto a causa di scelte sbagliate e di una gestione disastrosa, potenziando la rete della medicina territoriale e superando la visione ‘ospedalocentrica’”.

Secondo Russo “i fondi che arriveranno dall’Europa devono essere aggiuntivi e non sostitutivi rispetto agli investimenti del Piano per il Sud presentato a febbraio dal Governo a Gioia Tauro. Pensiamo alle infrastrutture: bisogna investire e vigilare sulle procedure per evitare che i cantieri si aprano e non si chiudano mai, verificando i passaggi nell’impiego dei fondi, facendo attenzione alla legalità e alle infiltrazioni della criminalità. In questo campo – ha proseguito il segretario generale della Cisl Calabria si devono assolutamente evitare scelte sbagliate da parte del Governo per evitare che i fondi siano impiegati male, aprendosi al confronto sulle priorità: puntando, ad esempio, a una rete ferroviaria completamente nuova, alternativa, per il trasporto passeggeri, l’Alta Velocità Larg, decongestionando gli aeroporti e non sprecando risorse per il trasporto merci che può viaggiare sulle linee attuali e sul mare; valorizzando il porto di Gioia Tauro e quelli di Corigliano, Crotone e Vibo. Va poi detto che nel piano Colao – ha concluso Russo – del Sud non c’è traccia”.