Droga: “Cerbero”, una condanna e processo sospeso per 7 imputati

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Vibo Valentia – E’ approdato stamane a due distinte sentenze il processo “Cerbero” nato da un’operazione antidroga della Dda di Catanzaro del 2011. Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia ha condannato alla pena di un anno ed 8 mesi per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, Agos Tropeano, 57 anni, di Santa Domenica di Ricadi, impiegato Inpdap, ritenuto dagli inquirenti uno degli “insospettabili” del gruppo che avrebbe rifornito di stupefacenti le strutture ricettive della costa vibonese. Il pm Camillo Falvo aveva chiesto per l’imputato (difeso dall’avvocato Mario Bagnato) una condanna a 2 anni. Parallelamente alla decisione del Tribunale di Vibo, la Cassazione ha invece sospeso il giudizio per altri 7 imputati coinvolti nella medesima operazione, inviando gli atti alle Sezioni Unite della Suprema Corte affinche’ si pronuncino sulla rideterminazione delle pene dopo la l’incostituzionalita’ della legge “Fini-Giovanardi” sulla mancata distinzione fra droghe leggere e pesanti. In Appello gli imputati ora dinanzi alla Cassazione, tutti di Tropea, erano stati condannati a complessivi 18 anni e 6 mesi di carcere. Si tratta di: Pasquale Accorinti (condannato a 4 anni e 8 mesi); Giuseppe Accorinti (2 anni e 8 mesi); Nicola Zangone (5 anni e 4 mesi); Saverio Tranfo (1 anno e 4 mesi); Francesco De Benedetto ( 1 anno); Giuseppe Marchese (2 anni e 8 mesi); Domenico Pugliese (10 mesi).