‘Ndrangheta: nuovo pentito vibonese al suo primo esame in aula

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Vibo Valentia – Ha fatto pomeriggio il suo esordio in un processo quale nuovo collaboratore di giustizia, Raffaele Moscato, il killer del clan dei Piscopisani (da nome della frazione Piscopio di Vibo Valentia), che ha iniziato da un mese a rendere dichiarazioni su tu tutta la ‘ndrangheta vibonese ai magistrati della Dda di Catanzaro. Citato dal pm Pierpalo Bruni nel processo “Libra” contro il clan Tripodi di Porto Salvo e Vibo Marina, il pentito ha risposto per la prima volta in aula di giustizia (Tribunale collegiale di Vibo Valentia) collegato in videoconferenza da una localita’ protetta. Dopo aver raccontato “dell’omaggio” che tutti gli anni vari esponenti della ‘ndrangheta rendevano al boss Nicola Tripodi in occasione della festa della madonna di Porto Salvo, Moscato ha spiegato la genesi della solida alleanza fra il clan dei Piscopisani ed i Tripodi. Particolare significativo riferito dal pentito e’ dato dal fatto che uno degli affiliati di spicco al clan Tripodi avrebbe saputo con un anno di anticipo rispetto agli arresti (maggio 2013) dell’esistenza dell’inchiesta della Dda di Catanzaro sui Tripodi. Il pentito ha inoltre raccontato di aver saputo da Francesco Comerci (imputato nel processo e tuttora detenuto) i particolari sull’acquisto di un bar nel centro di Roma, poi sequestrato dalla magistratura. Il pentito ha quindi elencato una serie di imprenditori vibonesi legati ai clan o prestanomi dei Tripodi.