Operazione Columbus: indagati davanti al tribunale del riesame

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Lamezia Terme – Oggi sono state discusse le prime richieste di riesame proposte dai vari soggetti indagati nell’operazione “Columbus” e tratti in arresto nella notte del 7 maggio dagli agenti dell’FBI e del Servizio Centrale Operativo di Roma della Polizia di Stato, in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Davanti al Tribunale della Libertà di Catanzaro oggi sono comparsi Franco Fazio, difeso dall’Avvocato Aldo Ferraro e Gabriella Lucia, Basilio Caparrotta e Pino Fazio, difesi dall’Avvocato Leopoldo Marchese, Domenico Berlingeri e Nicola Preiti . Lunga ed articolata è stata la discussione dei difensori degli arrestati, che hanno contestato, punto per punto, le accuse che vengono mosse ai due fratelli Fazio, facendo addirittura ascoltare in aula alcune delle conversazioni intercettate per dimostrare che il loro contenuto, e soprattutto il tono della conversazione, era nettamente diverso da quello prospettato dagli inquirenti. I Fazio devono rispondere del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, e, il solo Franco Fazio, di due importazioni di cocaina dal Costa Rica a New York, di 2 episodi di cessione di sostanze stupefacenti ai fratelli Francesco e Carmine Violi di Taurianova, di 2 episodi di cessione di sostanze stupefacenti effettuate nell’agosto del 2014 a Domenico Berlingeri e Antonio Berlingeri di Crotone, nonchè per avere costituito una società di import-export con lo scopo, poi non portato a compimento, di importare dal Costa Rica ingenti quantità di stupefacenti del tipo cocaina. Ipotesi accusatoria questa, fondata sui contenuto delle intercettazioni telefoniche compiute dalla Distrettuale di Reggio Calabria, da cui emergerebbe l’utilizzo di termini criptici quali “olio”, “batterie”, “fresa”, “trattore”, “macchina”, intendendo in realtà riferirsi a sostanze stupefacenti. Nell’udienza di stamane, Franco Fazio ha chiesto di essere sentito per dichiararsi completamente estraneo ai fatti che gli vengono contestati, non avendo mai avuto a che fare con sostanze stupefacenti. Il difensore del Fazio, l’Avvocato Ferraro, ha anzi giustificato l’utilizzo di quei termini da parte del suo assistito posto che, come dimostrato dalla documentazione prodotta all’esito della discussione, egli è un rappresentante di commercio nel settore dei ricambi per auto e per veicoli industriali, sicchè era più che fisiologico che il Fazio abbia potuto utilizzare quelle espressioni nella loro comune accezione terminologica, e che per la professione che svolgeva era normale che si recasse quotidianamente in diversi centri del territorio calabrese. Per quanto riguarda il reato di tentata importazione di sostanze stupefacenti dal Costa Rica, il difensore del Fazio ha contestato l’ipotesi accusatoria ponendo l’accento sul fatto che l’attività che il Fazio intendeva avviare, aveva ad oggetto l’importazione di “ananas, mango e ginger”, nonchè di Guanabana, che è un frutto esotico dalle proprietà curative contro il cancro, come dimostrato dalle numerose intercettazioni telefoniche che, per ovvi motivi, non erano riportare nel decreto di fermo, e che, in ogni caso, non esiste alcun indizio che consenta di ritenere che tale attività celasse, invece, l’intento di importare stupefacenti. Giovedì è prevista la discussione di altre richieste di riesame proposte da Cosimo Berlingeri e Salvatore Caparrotta, sicchè entro venerdì il Tribunale dovrebbe decidere se mantenere le misure cautelari in atti o revocarle.