Vibo Valentia – Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia ha oggi riammesso nel processo contro un poliziotto della Questura di Vibo, arrestato nel 2013 per concussione e corruzione, e contro altri 5 imputati ritenuti vicini al clan Lo Bianco-Barba di Vibo ed accusati di vari reati nell’ambito dell’illecita concorrenza fra istituti di vigilanza privata, la testimonianza del testimone di giustizia Pietro Di Cost che nella precedente udienza del 24 aprile scorso si era rifiutato per la terza volta consecutiva di sottoporsi all’esame degli avvocati degli imputati lamentando disfunzioni da parte della Prefettura di Vibo nel suo programma di protezione. Gli avvocati degli imputati, sulla scorta di cio’ avevano oggi chiesto al Tribunale il proscioglimento di tutti i loro assistiti, lamentando una violazione del diritto di difesa. Il rifiuto a deporre da parte del testimone di giustizia – ieri fra l’altro protagonista di una nuova protesta dinanzi alla Prefettura di Vibo – aveva di fatto messo a serio rischio l’intero processo basato in larga parte sulle sue accuse. Gia’ titolare di un istituto di vigilanza a Tropea, Di Costa non e’ nuovo ad eclatanti proteste contro il programma di protezione al quale e’ sottoposto da 4 anni. Il Tribunale ha in ogni caso oggi riammesso la testimonianza del teste fissando per il 5 giugno prossimo l’esame da parte dei difensori degli imputati.