Processo Rainbow: stenta ancora ad iniziare l’ultimo troncone

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Lamezia Terme – Scattata nel gennaio del 2009, stenta ancora ad iniziare l’ultimo troncone dell’operazione Rainbow nei confronti di 11 imputati, e ciò a causa delle continue eccezioni processuali sollevate dai difensori degli imputati, nonché dai ripetuti avvicendamenti nella composizione del collegio giudicante provocati dai trasferimenti del Dottore Gustavo Danise, della Dottoressa Ianni, della Dottoressa Fontanarosa e, da ultimo, della Dottoressa Angelina Silvestri. Da tale operazione scaturirono infatti oltre 5 tronconi, il primo dei quali si svolse con le forme del giudizio immediato nei confronti degli imputati detenuti, che, a sua volta, si sdoppiò in 2 separati giudizi: uno è stato celebrato con le forme del giudizio abbreviato nei confronti di Buffone Peppino e Lo Scavo Vincenzo, che vennero condannati dal GUP di Lamezia Terme, e l’altro con le forme del giudizio ordinario nei confronti di Torcasio Angelo, Muraca Francesco, Stranges Carlo e Stranges Saverio, e si concluse nel 2011. Nei confronti degli altri 62 imputati, invece, si incardinò per alcuni un giudizio abbreviato, giudicato a Lamezia da un Gip di Crotone (la Dott.ssa Gori) visto che tutti gli altri giudici erano incompatibili, e si concluse con una sfilza di assoluzioni, e per altri un giudizio ordinario. In esso, poi, i continui avvicendamenti nella composizione del collegio giudicante comportò un ulteriore sdoppiamento di processi: il primo andò a sentenza a marzo del 2015 e fu giudicato dalla Dottoressa Ianni (a latere Martire e Gallo), mentre nei confronti Francesco Muraca, Vincenzo Nicolazzo entrambi difesi dall’Avvocato Aldo Ferraro, Fabrice Garcia, difeso dall’Avvocato Pasceri, Francesco Orlando(difeso dall’Avvocato Aldo Ferraro),Domenico Calvetta(difeso dall’Avvocato Anna Moricca), e di altri 6 imputati, sarà necessario procedere alla rinnovazione di tutta l’istruttoria dibattimentale compiuta sino ad oggi a fronte delle eccezioni sollevate dall’Avvocato Aldo Ferraro che, non avendo prestato il consenso affinché i suoi assistiti fossero giudicati da Giudici diversi da quelli che avevano assunto le prove, ha sollevato altresì delle eccezioni sulla incompatibilità dei Giudici che potranno comporre il collegio giudicante, oltre che sulla regolarità di alcune notifiche ad oggi effettuate. La conseguenza è che dovranno essere sentiti nuovamente gli oltre 50 testi del pubblico ministero che per molte udienze sfilarono sul banco dei testimoni, il che comporterà inevitabilmente, una volta trovati 3 giudici che non si siano occupati in precedenza di tale vicenda, la prescrizione di tutti i reati contestati agli stessi imputati.