Lamezia: condannato marocchino che accoltellò cognato mentre pregava nella moschea

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Lamezia Terme – E’ stato condannato Mustapha Laouibi, il marocchino di 49 anni, che fu arrestato il 31 ottobre dello scorso anno, dai carabinieri della stazione di Gizzeria Lido con l’accusa di tentato omicidio, per aver attentato alla vita di suo cognato anche lui marocchino. Laouibi è stata condannato a quattro anni e due mesi di reclusione. Comunque gli è stata revocata la misura cautelare in atto, e gli è stata applicata, inoltre la misura di sicurezza provvisoria della libertà vigilata. Inoltre è stato condannato al risarcimento del danno nei confronti della parte civile ed al pagamento delle spese di lite.
La vicenda processuale di Mustapha Laouibi è iniziata il 31 ottobre de 2014, quando fu arresto dai Carabinieri. Arresto che fu convalidato il 3 novembre e venne accusato di tentato omicidio di suo cognato, A. N., anch’egli di nazionalità marocchina, avvenuto in Gizzeria il 31.10.2014, all’interno della moschea.
L’imputato colpì, con un coltello (avente una lama della lunghezza di 20 cm), la vittima, almeno quattro volte all’addome ed al torace.
Alla base del gesto, vi è stata una aggressione verificatasi qualche giorno prima del tentato omicidio, nel corso della quale Laouibi fu preso a bastonate dal cognato, in esito alla quale il primo era stato portato in ospedale, così com’è risultato dal certificato prodotto dall’Avvocato Nicola Veneziano, difensore di Laouibi, in sede di convalida dell’arresto.
Il 23 gennaio sorso fu disposto il giudizio immediato.
Nell’udienza dell’ 11 marzo scorso, l’Avvocato Veneziano ha chiesto che l’imputato fosse giudicato con il rito abbreviato condizionato all’ammissione di una perizia psichiatrica, finalizzata ad accertare la seminfermità mentale del Laouibi.
Il Giudice dell’udienza preliminare, Carlo Fontanazza, dopo aver ammesso il rito abbreviato condizionato, la costituzione della parte civile (difensore Avvocato Gianfranco Agapito), nominò il perito nella persona del Dottor Massimo Rizzo, rinviando l’udienza per il conferimento dell’incarico e per la formulazione dei quesiti al 22 marzo scorso.
Successivamente, la discussione fu fissata per il giorno 19 agosto scorso.
In tale data, il pubblico ministero, Marta Agostini, ha concluso la sua arringa chiedendo la condanna dell’imputato a dieci anni di reclusione mentre, l’Avvocato Veneziano ha chiesto la condanna al minimo della pena con il riconoscimento del vizio parziale di mente.
Al termine dell’udienza, il Gup, presso il Tribunale di Lamezia Terme, Fontanazza, dopo avergli riconosciuto il vizio parziale di mente, ha condannato Mustapha Laouibi ad anni quattro di reclusione, mesi due di arresto, revocando la misura cautelare in atto, applicandogli, inoltre la misura di sicurezza provvisoria della libertà vigilata, oltre che a condannarlo al risarcimento del danno nei confronti della parte civile ed al pagamento delle spese di lite.