Catanzaro – E’ iniziata con un rinvio l’udienza preliminare del processo a carico delle 47 persone ritenute affiliate al clan Rango-Zingari operante nel territorio della provincia di Cosenza. A causa dell’assenza del gip titolare del procedimento l’udienza e’ stata aggiornata al prossimo 2 ottobre. Oggi, comunque, nell’aula bunker di Catanzaro, hanno depositato richiesta di costituzione di parte civile l’associazione nazionale antiracket e il titolare di un locale notturno vittima di estorsione. In totale, pero’, sono 30 le parti offese individuate dalla Dda di Catanzaro.
Il sostituto procuratore Pierpaolo Bruni contesta agli indagati 60 capi di imputazione. In 23 devono rispondere di associazione per delinquere di stampo mafioso. Secondo gli inquirenti al vertice del clan ci sarebbe Maurizio Rango. Il clan, sempre in base alla tesi degli inquirenti, avrebbe controllato le estorsioni e, con l’uso di armi, acquisito (in modo diretto o indiretto) la gestione o il controllo di attivita’, appalti pubblici, oltre che l’occupazione abusiva di alloggi popolari per poi rivenderli. Tra le accuse contestate vi e’ anche quella dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere di Luca Bruni. Il mandante dell’assassinio, per la Dda, sarebbe Franco Bruzzese; Rango, Daniele Lamanna, Adolfo Foggetti ed Ettore Sottile avrebbero invece organizzato il delitto e preso parte alle fasi esecutive.